Lombardia, approvate le quote immigrati di Renzo Bossi

MILANO, 05 LUG – Nella ripartizione dei profughi sul territorio si tenga conto non solo dell'attuale presenza di immigrati, ma si faccia anche in modo che non superino lo 0,5% della popolazione nei Comuni con meno di cinquemila abitanti. E' la richiesta che avanza il Consiglio lombardo, che ha approvato una mozione di cui e' primo firmatario il figlio del leader della Lega Nord, Renzo Bossi, e che accende i riflettori sull' emergenza profughi nel Bresciano.

Il documento (35 voti a favore, 24 contrari, compatta l' opposizione a dire 'no'), sollecita la Giunta Formigoni a ''farsi interprete presso il Governo della richiesta di predisporre un piano di ricollocazione dei profughi'', in particolare nel Bresciano, che tenga conto, appunto, delle percentuali di immigrati gia' presenti e del tetto massimo di profughi da non superare.

In provincia di Brescia ''la situazione e' critica – ha spiegato in aula Pierluigi Toscani, firmatario con Bossi jr del testo – perche', ai 245 migranti gia' accolti, se ne aggiungono 195 in attesa nei prossimi giorni e si ipotizza una seconda ondata di arrivi per circa 1.100 migranti''. Troppi, secondo i presentatori della mozione, anche perche' ''circa l'85% di quelli inviati nel Bresciano sono stati mandati in Valcamonica, concentrando le presenze in un'unica area geografica''. Da qui la sollecitazione alla Giunta e al Governo.

''E' una mozione che parte dal caso di Brescia – ha aggiunto Alessandro Marelli, terzo firmatario del documento – ma i cui principi possono valere per la Lombardia e il Paese intero. L'obiettivo e' quello di non andare a insistere su territori gia' affaticati dalla presenza di immigrazione''. Il testo e' stato bocciato dall'opposizione: ''Documento strumentale''.

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