Lombardia. Bossi junior debutta come relatore in aula

Renzo Bossi

MILANO – In aula, per dare il parere sugli emendamenti messi in votazione, Bossi junior ha scelto un informale gioco di pollice alzato e pollice verso. Più tardi, davanti ai giornalisti e alle telecamere, il consigliere regionale lombardo della Lega Nord Renzo Bossi è apparso molto fiero: l’aula ha approvato, praticamente all’unanimità, il progetto di legge sull’educazione alla legalità di cui il 23enne figlio del leader del Carroccio è stato relatore, suggellando con un raro applauso bipartisan il suo debutto come responsabile di un provvedimento.

”La cultura della legalità, con il forte impegno contro la mafia, deve partire dalle scuole, per noi era importante”, ha spiegato il giovane Bossi. Completo grigio, cravatta verde e mani in tasca, ha risposto alla stampa con un’espressione tanto familiare al padre ministro, che appena ieri aveva accompagnato ad Arcore da Berlusconi: ”Il voto bipartisan? Piano piano abbiamo trovato la quadra”.

A Umberto Bossi, Renzo ha subito telefonato, dopo il voto: ”Mi chiede sempre aggiornamenti su quanto sto facendo in Regione e oggi gli avevo annunciato che sarebbe stato un giorno importante”, ha sorriso il consigliere che proprio al Pirellone, un anno fa, ha fatto il suo debutto ufficiale in politica. Il padre Umberto è, per lui, ”il Capo”, ne parla spesso così. Ma davanti al cronista che gli ha ricordato che la Lega Nord compie vent’anni si e’ lasciato andare: ”Ho sempre seguito papa’ anche da piccolissimo, stavo seduto in prima fila ad ascoltare dall’inizio alla fine i suoi discorsi, e’ li’ che e’ nata la mia passione per la politica”. Adesso a Bossi jr tocca il compito di portare a termine un secondo progetto di legge sulle infiltrazioni criminali e gli appalti in Lombardia, cercando lo stesso spirito bipartisan che ha spinto oggi il capogruppo dell’Idv, Stefano Zamponi, a raggiungerlo in conferenza stampa per stringergli la mano e offrirgli i complimenti per il suo lavoro.

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