ROMA – Lorenzo Fioramonti è il nuovo ministro dell’Istruzione del governo Conte Bis. Fioramonti resta quindi in viale Trastevere dove, già nel precedente governo, ricopriva la carica di viceministro con delega alla ricerca, dopo essere stato eletto alla Camera dei deputati con il Movimento Cinque stelle nelle elezioni del marzo 2018. Durante la militanza politica ha svolto anche il ruolo di consigliere del leader M5s. Proprio alla ricerca ha dedicato la sua vita professionale, facendo parte della folta schiera dei cosiddetti “cervelli in fuga”.
Classe 1977, ricercatore, filosofo, Fioramonti è attualmente in aspettativa dal ruolo di professore ordinario di Economia politica all’Università di Pretoria in Sud Africa, dove ha anche fondato il “Centre for the Study of Governance Innovation”. E’ stato anche vicedirettore del progetto “Future Africa”. Si è laureato in Storia Economica e Politica con 110 e lode alla facoltà di Filosofia dell’Università di Roma-Tor Vergata con una tesi sui diritti personali, lo sviluppo umano, la società civile e la governance internazionale.
L’anno successivo ha frequentato due corsi: uno estivo in “Analisi dei dati delle scienze sociali” presso l’University of Essex in Inghilterra, l’altro sull'”Unione Europea e Sviluppo presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi) di Milano. Ha poi conseguito il dottorato all’Università di Siena, in collaborazione con l’Istituto Universitario Europeo, sempre in Scienze Politiche, con una tesi dal titolo: “Un caso di studio di Micro-Assistenza alla Democrazia: l’Unione Europea in Supporto delle Organizzazioni Comunitarie in Sud Africa”.
Fioramonti è stato il primo e unico ad aver ricevuto la “Cattedra Jean Monnet” in Africa, un riconoscimento assegnato dalla Commissione Europea ad accademici distinti. Detiene, inoltre, la cattedra UNESCOUNU in “Integrazione Regionale, Migrazione e Libera Circolazione delle Persone”. E’ anche professore straordinario presso la scuola di Public Leadership dell’università di Stellenbosch (Sud Africa), senior fellow presso il Centre for Social Investment dell’università di Heidelberg e la Hertie School of Governance in Germania e associate fellow all’università delle Nazioni Unite. Nel 2012, ha ricevuto il premio dell’università di Pretoria come eccezionale ricercatore giovane e nel 2014 è diventato il primo presidente dell’associazione degli studi dell’Unione Europea dell’Africa Sub-Sahariana.
Il neoministro è autore di oltre 60 articoli scientifici e di 10 libri. Tra i più recenti “Presi per il Pil” e “Wellbeing Economy: Success in a World Without Growth”. Fino al 2018, era un colonnista regolare del Business Day, il più importante giornale finanziario del Sud Africa. (Fonte Agi).