Lorenzo Fontana: “Famiglie gay non esistono”. Salvini: “Idee sue, non sono nel contratto”

Lorenzo Fontana, prime parole da ministro: "Le famiglie arcobaleno non esistono. Potenziare consultori contro l'aborto" (foto Ansa)
Lorenzo Fontana, prime parole da ministro: “Le famiglie arcobaleno non esistono. Potenziare consultori contro l’aborto” (foto Ansa)

ROMA – “Le famiglie arcobaleno non esistono”. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E ancora: “Se l’Europa sta invecchiando ha bisogno di fare figli” e “voglio intervenire per potenziare i consultori per cercare di dissuadere le donne ad abortire”. Sono alcuni dei passaggi salienti delle interviste rilasciate a diversi quotidiani da parte di Lorenzo Fontana, Le paroleneoministro della Famiglia e disabilità.

Ed è già polemica.

Riguardo le famiglie gay, Fontana ha rimarcato che “per legge non esistono in questo momento”, ricordando però che “nel programma che è stato steso con i 5 Stelle non si sono, volutamente, toccati i temi etici. E io rispetterò quel programma. Quindi le varie realtà omosessuali, Lgtb, eccetera non si devono preoccupare”.

Fontana ha voluto replicare spiegando di essere stato strumentalizzato inquanto cattolico: “Evidentemente è una polemica strumentale (…) Certe polemiche, sono strumentali, il mio obbiettivo, come ho detto a tutti, è quello di invertire la rotta per quanto riguarda la crisi demografica e quindi per farlo bisogna aiutare la natalità, la maternità, le famiglie. Pensavo di dire che fosse una cosa condivisa perché addirittura mi dicono che questo è un problema sociale ed economico; lo dice Cottarelli nel suo libro, lo dice l’ultimo Dpef fatto dal Governo però evidentemente a qualcuno da fastidio se uno è cattolico, mi sembra che essere cattolico sia un marchio di vergogna ma siamo in Italia non in Arabia Saudita”.

Il ministro leghista si è concentrato sull’invecchiamento della popolazione e sul basso tassi di natalità: “È a rischio la tenuta sociale, perché si sta invertendo la piramide fra anziani e giovani. Anche economicamente, la situazione è insostenibile. Si dice che l’Europa che invecchia abbia bisogno di immigrati. Io credo invece che abbia bisogno di rimettersi a fare figli”. “In Europa sono molti gli esempi di politiche demografiche – ha aggiunto – si potrebbe pensare a un aumento degli assegni familiari o alla riduzione dell’Iva sui prodotti per i neonati. Oppure, visto che vogliamo la flat tax, applichiamola subito ai nuclei con almeno tre figli. Essendo un ministro senza portafogli darò molto fastidio al ministro dell’Economia (Giovanni Tria, ndr). Vanno spese le risorse che servono, altrimenti il Paese è destinato al declino”.

Altro passaggio, quello sull’aborto. Fontana ha dichiarato che “restringere il diritto all’aborto è un tema che nel Contratto non c’è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Purtroppo, a mio modo di vedere. Voglio intervenire per potenziare i consultori per cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà”.

Infine il discorso legato alla disabilità: “La questione economica è fondamentale. Gli assegni, specie quelli per i disabili gravi, sono troppo bassi, quasi derisori. Sono problemi che lo Stato ha sempre affrontato con superficialità. Adesso si cambia. Sono certo che le risorse si troveranno”.

Matteo Salvini: “Fontana è libero di avere le sue idee”.

“Fontana è libero di avere le sue idee” ma “non sono priorità e non sono nel contratto di governo”. Così il neo-ministro dell’Interno, Matteo Salvini smentisce, in un’intervista a Fanpage.it, quanto detto dal ministro della Famiglia e Disabilità.

Famiglie arcobaleno: “Invitiamo il ministro al Milano Pride”.

“Caro ministro Lorenzo Fontana, le famiglie arcobaleno esistono e basta aprire gli occhi per vederle: se vuoi conoscerle ci sono mille occasioni per farlo. La prima in ordine di tempo sarà tra meno di un mese a Milano”. Le Famiglie Arcobaleno reagiscono alle parole del ministro, invitandolo a partecipare a un loro evento. “In occasione del Milano Pride – scrivono in una nota- la nostra associazione promuove il Rainbow Garden: giovedì 28 dalle 17.30, venerdì dalle 17.30 e sabato mattina Piazzale Lavater diventerà un grande spazio a disposizione di tutte le famiglie, quelle con un papà e una mamma, quelle con due mamme, due papà, quelle con un solo genitore, quelle affidatarie e quelle adottive, quelle italiane e quelle straniere. Noi crediamo che vadano tutte riconosciute e tutte meritino il sostegno dello Stato”.

“Ci saranno giochi per tutti, ci saranno ospiti, ci sarà allegria, ci sarà l’occasione per grandi e piccini di conoscere la storia e i valori del Pride. E, ovviamente, siamo aperti ad accogliere tutte le persone di buona volontà che vogliono veramente rendere il nostro Paese migliore per tutte e per tutti. Chiunque è invitato a partecipare. Vieni a incontrarci anche tu, ministro?”.

Sulla questione è intervenuto anche Franco Grillini, uno dei padri fondatori in Italia del movimento Lgbt. Secondo Grillini, le affermazioni del neoministro leghista Lorenzo Fontana sulla “non esistenza di altre famiglie che non siano quelle tradizionali sono del tutto sbagliate esattamente come il nome del suo dicastero che dovrebbe chiamarsi ministero di tutte le famiglie”.

“Fontana – dice Grillini, Direttore Gaynews.it e Fondatore di Linfa, Lega Italiana nuove famiglie – forse vive in un mondo a parte di qualche secolo fa, sarebbe meglio si svegliasse e si rendesse conto che esiste la modernità dove ognuno costruisce, spesso faticosamente, la propria vita familiare contribuendo così alla coesione sociale e al benessere collettivo. Ogni famiglia di ogni tipo è un bene per la società”.

Ancora Grillini: “Fontana ci riceva e ascolti le nostre ragioni, che sono quelle dei diritti universali delle coppie omosessuali, dei conviventi etero e gay, della coesione sociale e del bene comune. Attendiamo una risposta”.

Lo storico leader delle battaglie omosessuali suggerisce al neo ministro di studiare la sentenza cosiddetta “Oliari” (dal nome di uno dei ricorrenti) del 21 luglio 2015 con cui la “Corte europea dei diritti umani” all’unanimità ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, quello sul “diritto al rispetto della vita familiare e privata”. E ha stabilito che lo Stato dovrà versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro per danni morali. “Se l’Italia non rispetta la “vita familiare” delle coppie lgbt dovrà risarcire i danni morali e materiali.

“Un ministero della famiglia – prosegue il presidente onorario di Arcigay – dovrebbe cercare in tutti i modi di allargare il concetto di vita familiare perché viviamo in un mondo dove ci si sposa sempre di meno e dove i nuclei familiari sono sempre più ristretti. Che senso ha escludere e discriminare tutti coloro che non sono eterosessuali, che non sono sposati o che non hanno figli? Una follia, peraltro molto minoritaria nella società. Si ricordi Fontana che appena qualche giorno fa in Irlanda le sue posizioni sono state clamorosamente sconfitte da ben il 68% della popolazione. In Italia a fine 2018 avremo 10 mila coppie unite civilmente. Io stesso in giugno farò il celebrante per due coppie gay”.

Gestione cookie