Montezemolo: “In Italia la gente non ce la fa più, servono persone di qualità”

Luca Cordero di Montezemolo (Foto LaPresse)

BOLOGNA – Luca Cordero di Montezemolo fa un passo avanti verso l’impegno in politica: come racconta Repubblica, dice che la sua Italia Futura è diventata “qualcosa più di un think tank” e che sta “selezionando una nuova classe dirigente”. Montezemolo punta a rosicchiare un po’ di elettorato del centrodestra e a creare, in tempo per le elezioni del 2013, una forza politica di “moderati”, un “manifesto liberale, democratico e per la crescita” di cui sarebbe già pronto l’atto fondativo: una due giorni di convention a Roma a luglio in cui Montezemolo e la sua associazione chiameranno a raccolta grandi e piccoli gruppi di persone della società civile che si impegnano sul territorio in varie forme. Intanto agli amici più vicini Montezemolo racconta di voler unire “gente di qualità” aldilà del coinvolgimento e dell’appartenenza politica, per “elaborare dei programmi che tengano conto dei problemi sociali”. Perché, dice: “Io che vivo molto in provincia sento che la gente non ne può più”.

Italia Futura è in fermento: nella sede nazionale è un continuo di riunioni. Un cantiere in cui si progetta la nuova creatura politica (un manifesto, una lista civica, un partito?), abbozzando programmi e guardando a possibili alleanze. Sul sito di Italia Futura da qualche giorno è comparso il programma “Cantiere 2013, un fronte per la crescita” che prevede uno Stato meno invadente, la riduzione della pressione fiscale, “la rivoluzione liberale che Silvio ha sempre promesso e non ha mai fatto”. Quindi le alleanze: su Repubblica si dice che Montezemolo le farà in via prioritaria con i moderati del centrodestra anche se dice: “Le geometrie della politica mi interessano pochissimo” e anche se per il momento non si accenna a nessun contatto con Berlusconi, se non il pranzo di inizio aprile.

Non è un mistero che Berlusconi stia tentando di tarpare le ali al progetto politico di Montezemolo e di soffocarlo nella culla. E forse allora le parole di Montezemolo, su Repubblica e agli amici, sono da intendere anche come un tentativo di “smarcarsi” dal Cavaliere, di togliere dal proprio progetto politico quell’ombra sinistra che Berlusconi vuole progliettarci sopra. Dal punto di vista del Cavaliere, Montezemolo è di certo un cavallo da “azzoppare” prima che diventi un avversario, magari supportato dall’odiata sinistra: non possiamo sapere quali sondaggi abbia per le mani l’ex premier ma basta vedere quelli pubblicati sul sito dell’Espresso e in continuo aggiornamento per capire la portata mediatica e politica di Montezemolo. In uno ad esempio, aperto nel 2010, si chiede chi alle elezioni del 2013 si vorrebbe vedere contrapposto proprio a Berlusconi: Montezemolo figura al primo posto con 30.822 voti, staccando di gran lunga il secondo, Nichi Vendola, con 24.897 voti.

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