VENEZIA – “No allo ius soli per tutti, ma sì per i figli di immigrati che vanno a scuola e sono inseriti”. Luca Zaia, presidente del Veneto e leghista, apre allo ius soli e alla cittadinanza italiana per i figli di stranieri. Per Zaia è importante considerare il tema dei bambini, nati in Italia e che “parlano il dialetto meglio di me”, e quindi ne hanno il diritto.
Zaia ha detto: “Il vulnus sono i bambini figli di immigrati inseriti in un progetto e che già vanno a scuola, non si può pensare che diventino italiani solo quando, dopo i 10 anni previsti dalla legge, sono già alle scuole medie”.
Il presidente del Veneto ha poi aggiunto: “Sono contrario al tema ius soli coram populi – ha aggiunto Zaia – cioè perché semplicemente una persona varchi i confini sia italiana, credo sia sacrosanta la battaglia che per essere cittadini sia necessario conoscere almeno la nostra lingua, coscienti della nostra storia, e della nostra identità”.
Zaia ha poi aggiunto: “Quindi condivido il tema della battaglia contro chi vorrebbe l’applicazione della ius soli per tutti. Sollevo però il tema dei bambini che sono nati qui e vanno a scuola qui, sui quali un ragionamento al di là dello ius soli debba essere fatto anche perché spesso parlano il dialetto quasi meglio di me”.
Il governatore del Veneto ha poi concluso: “‘Sono bambini che in molti casi hanno identità veneta e non quella del Paese d’origine della loro famiglia, cosa che è accaduta spesso ai nostri emigranti”.