Anche Luciano Benetton rimprovera Bossi junior “Non tifa Italia? Fa male”

Se non ci pensa papà Umberto, lo dovrà fare qualcun altro. Chi, stavolta? Luciano Benetton, l’imprenditore di Treviso pioniere del made in Italy e simbolo del Veneto che ce l’ha fatta e che piace tanto alla Lega. E’ stato lui l’ultimo a tirare le orecchie a Renzo Bossi che aveva  dichiarato di non voler tifare la Nazionale ai prossimi campionati del mondo di calcio in Sudafrica.

L’occasione era l’assemblea dei soci del gruppo di Ponzano Veneto. Un evento importante per l’imprenditoria italiana, perché il presidente Benetton ha parlato delle prospettive del gruppo, e ha affermato che in questo momento di crisi occorre mettere da parte la strategia del “fatto all’italiana”.

Ma “no made in Italy” non significa “no Italy”; su questo, Luciano Benetton è stato chiaro. Bossi non tiferà gli azzurri ai mondiali? “Fa male”, ha detto ai giornalisti che glielo chiedevano. “E”, ha aggiunto, “credo che alla fine non sarà così”.

Il rimprovero di Benetton è arrivato dopo che molti uomini del calcio e della politica avevano criticato l’esternazione del figlio del senatore, che pochi giorni fa aveva dichiarato a Vanity Fair la sua intenzione di non tifare per la Nazionale. Bossi jr aveva detto di non sentirsi legato al tricolore: “un simbolo che identifica un sentimento di cinquant’anni fa”. Un’affermazione che Renzo ha poi smentito, ma che non è nuova.

Un mese prima il figlio del senatur aveva dichiarato, in merito alla possibile convocazione del giovane attaccante dell’Inter  Mario Balotelli: “Non prendo neanche in considerazione l’esistenza della Nazionale di calcio italiana. Non la seguo, non so in che competizioni sia impegnata e non so nemmeno chi sia questo Balotelli. Per me esiste solo una Nazionale, ed è quella della Padania”. Bossi jr infatti è appassionato di calcio ed è stato anche direttore generale della Nazionale padana, con la quale ha vinto due volte della Coppa delle nazioni non affiliate alla Fifa.

A chiamare in causa direttamente il padre di Renzo ci ha pensato il presidente del Cagliari Massimo Cellino: “Lo dico da papà: se fossi in Umberto, comincerei a preoccuparmi…”.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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