Lucio Malan choc: “Bimbi libellula? Ai miei tempi si diceva ricchione”

MILANO – “Ai miei tempi al massimo gli davano del ricchione”. Così il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, ha commentato su Twitter un articolo apparso sul quotidiano La Stampa che parlava dei “bimbi libellula”. Si chiamano così quegli adolescenti o preadolescenti che malsopportano la propria identità sessuale e possono non sentirsi a proprio agio col loro corpo.

Il fenomeno, noto anche in Italia da quando una mamma ha raccontato sul suo blog la vita del figlio, che preferisce le bambole alle macchinine, è oggetti di studio in molti paesi. Gli esperti la chiamano disforia di genere minorile e si manifesta sotto i 12 anni di età. Nell’articolo della Stampa si parla di linee guida internazionali per andare incontro alle esigenze dei piccoli. Ma in particolare dei nuovi approcci all’estero che, oltre a una terapia psicologica, stanno sperimentando l’uso di farmaci: in pratica si tratta di terapie ormonali che bloccano la pubertà, per frenare l’adolescenza e dare così tempo al bambino di maturare la propria scelta.

Ma Lucio Malan, che non è nuovo a questo genere di esternazioni, ha pensato di rilanciare l’articolo con un commento colorito e decisamente poco rispettoso: “Oggi col gender – ha scritto – se uno gioca con le bambole gli bloccano la pubertà. Un tempo al massimo gli davano del ricchione”. Il post di Malan non è sfuggito all’attentissimo blog di Nonleggerlo che commenta: “L’antropologo forzista Malan”.

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