L’Udc guarda e destra, avverte Letta e diffida di Renzi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2013 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
Pierferdinando Casini (LaPresse)

Pierferdinando Casini (LaPresse)

ROMA – Leali con Letta ma non a tutti costi, diffidenti nei confronti di Matteo Renzi, soprattutto indisponibili a diventare una Margherita 2.0 del Pd: l’assemblea degli amministratori dell’Udc ha confermato tutta la distanza dei centristi dai democratici ed ha sottolineato, in vista di possibili elezioni, l’attenzione verso un centro destra “depurato” da Silvio Berlusconi. Ma sulla “tenuta” di palazzo Chigi Pierferdinando Casini ha imposto qualche sottolineatura che certamente il premier ‘leggerà’ con attenzione: “non siamo disposti a vendere le nostre idee per qualche poltrona. Il presidente della Repubblica ci ha chiesto un sforzo di solidarietà per il Paese e così è maturato il nostro impegno a sostegno di Letta. Bisogna comunque recuperare il filo comune del rispetto reciproco”.

L’ex presidente della Camera – e non solo lui nell’Udc – diffida della scommessa politica del sindaco di Firenze: “Quanto alla riforma elettorale ho molti dubbi sull’onestà e sulla serietà della sua intesa trasverale e inaccettabile con il Movimento 5 Stelle”. E’ una diffidenza non circoscritta alle regole del gioco, ma più profondamente politica. “Nel governo – ha spiegato Casini – ci si sta perchè si deve fare qualcosa di utile per il Paese, ma l’Udc non è disposta a stare sullo strapuntino”. Sulla stessa lunghezza d’onda Lorenzo Cesa: voglio mandare un messaggio molto chiaro a Letta, a Renzi e al Pd. Il nuovo inizio è necessario ma le prime avvisaglie non ci convincono tutte. Spostare sulla base di un accordo trasversale la riforma della legge elettorale dal Senato alla Camera, contraddicendo accordi e intese precedenti, apre un vulnus molto grave nella maggioranza”.

Ma Casini sembra voler sancire il distacco definitivo dal professor Monti con queste parole: “Non accettiamo la spocchia di chi si sente unto dal Signore ed usa atteggiamenti professionali. Quando si fa politica bisogna parlare alla gente”. All’assemblea dell’Udc erano presenti tutti gli ex di Scelta Civica, ministri compresi. Entro gennaio verrà convocato in congresso del partito, probabilmente in primavera, ma prima si dovrà chiarire il rapporto con gli ex montiani, confluiti nei gruppi parlamentari “comuni” con l’Udc, ma non ancora iscritti al partito di Casini.