FERRARA – “Insulti omofobi a Nichi Vendola“. Per Luigi Marattin, assessore Pd di Ferrara e sostenitore di Matteo Renzi, scusarsi non sarà sufficiente secondo Sel. Marattin ha pubblicato sul suo profilo Facebook un commento giudicato “volgare ed omofobo”. Poi si è scusato, pubblicamente e con Vendola, come ha scritto su Twitter anche Renzi. Ma le scuse non son bastate a tutti e cìè chi chiede le dimissioni per il giovane assessore di 33 anni.
Il commento di Marattin, cancellato da Facebook, affermava:
“Vendola a La7: ‘Renzi perderà le primarie anche perché ha come modello Tony Blair, la figura più fallimentare della storia della sinistra europea, che ha sempre perso e fatto perdere’. Nichi, per usare il tuo linguaggio, ma va’ a elargire prosaicamente il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata”.
Parole forti secondo Giovanni Paglia, coordinatore regionale Sel, che ha replicato: “Un assessore, quando evidenzia tanto chiaramente la propria incapacità di aderire degnamente al proprio ruolo istituzionale, ha solo un modo per rendere credibili le proprie scuse. Dimettersi. Per questo torniamo oggi a ribadire a lui, al sindaco di Ferrara e al Pd la nostra richiesta”.
Sel sottolinea anche che Marattin, ”professore universitario, dinamico e con la passione del social network”, è ”renziano, of course”.
Marattin ha puntualizzato: “Ho deciso di votare per Matteo Renzi alle prossime primarie del centrosinistra, ma non sono in nessun modo associabile al suo staff”.
Immediati i commenti su Facebook e la presa di posizione di Sel: ”Marattin ignora che accettando la carica di assessore non ha aggiunto un mestiere al proprio curriculum vitae e uno stipendio al proprio 730, ma ha accettato tra l’altro di rinunciare a poter esprimere opinioni da trivio senza assumersene la responsabilità. Non capisce che scusarsi a questo punto sarebbe il minimo per salvaguardare la propria dignità, e non per salvare una carica da cui dovrebbe dimettersi. Non foss’altro che per liberare il sindaco di Ferrara e Mr Matteo Renzi dall’imbarazzo di dover spiegare perché accettino di farsi rappresentare da un signore che parla di omosessualità in termini di disabilità, arrivando là dove nemmeno si spinsero un Borghezio o una Binetti”.
A stretto giro la replica di Marattin, docente universitario di Economia politica:
”Mi scuso con Vendola e con chiunque abbia letto il mio post come un’offesa di carattere personale o in qualche modo riferibile alla sfera sessuale, cosa che non era lontanamente nelle mie intenzioni. Mi rendo conto che l’affermazione aveva in ogni caso toni discutibili e volgari, mi dispiace. A volte la precipitazione, e in questo caso il tentativo di essere spiritoso, possono portare a fare degli errori. C’e’ la mia vita a testimoniare l’importanza che per me riveste il rispetto delle persone, a prescindere da genere, colore della pelle, convinzioni religiose e preferenze di ogni individuo. Mai, neppure quindi nel momento in cui ho scritto quel post, ho inteso venir meno a questi principi”.
Anche Matteo Renzi è intervenuto sulla vicenda, scrivendo su Twitter:
“Luigi Marattin ha sbagliato. E’ ovvio. Ha chiamato Nichi per scusarsi e lo ha detto pubblicamente”.