Dibba all’ultimo vaffa. Contro Grillo,il “padre-padrone “. Il pasdaran di Roma Nord ha perso la fede nel suo guru.
Da guardiano intransigente della Rivoluzione Cinquestelle – oplà – si è trasformato in un verboso Meleto, l’accusatore di Socrate. E, come il poeta greco, ha prodotto una orazione accusatoria che si è rivelata un flop. Dunque Alessandro Di Battista – tu quoque, Brute, fili mi – ha gettato la maschera.
Altroché il pasionario del M5S, tutto fede e Nicaragua. E ci sta, dopo 5 anni alla Camera. Ma tanta, improvvisa e crudele inalberata- un vasto campionario di sdegno e rabbia – francamente non ce lo aspettavamo. D’accordo, l’ambientino è quello che è. E Dibba, conoscendolo a fondo, ha preferito girare il mondo in autostop, sandali e maglietta. E mandare , ogni tanto, due righe a Travaglio. Va bene. Ma questo sfogo dopo la non candidatura alle liste delle prossime elezioni politiche chi se lo aspettava?
HA SPARATO COL BAZOOKA DEL VAFFA SU GRILLO, DI MAIO, FICO
Escluso dalle Parlamentarie online, abbandonato come una vecchia scopa, silurato perché non gradito al nuovo corso contiano, ha imbracciato il bazooka e come un rivoluzionario sandinista – è un “contras” per DNA – non ha risparmiato nessuno. Ha attaccato il fondatore dicendo “di Grillo non mi fido”. Dibba, non sei l’unico.
Poi:”È un padrone padrone. Non ci sto sotto di lui. Sono stato costretto a lasciare, non mi vogliono”. E già che il video (girato in aiuto) restava aperto, ne ha detto due anche a Di Maio e Fico, promotori dell’ingresso dei Cinquestelle nel governo Draghi. Conte? “Mi temeva ma non ha colpe . Per me è un galantuomo”.
REPLICA DI BEPPEMAO: “DIBBA È RIMASTO AI GILET GIALLI”
Beppe Grillo ha prontamente replicato. Ha detto che Di Battista di essere rimasto fermo ai gilet gialli, il movimento spontaneo di protesta francese che nel solo primo anno di scontri anti Macron ha registrato 15 morti, 30mila feriti, quasi 5mila arresti e 1.048 poliziotti feriti. Dibba nei mesi scorsi è andato a trovarli. Brutta mossa, secondo i Grillini. E il pasdaran l’ha pagata. Ma non sparirà. Aspetta sulla riva del fiume che passi il probabile flop elettorale di Conte per riprendersi il Movimento in liquidazione.