ROMA – I neoeletti parlamentari a cinque stelle tornano a riunirsi a Roma, questa volta in un hotel dell’Eur, e spunta l’ipotesi di un referendum su un’ipotetica alleanza col Pd. Secondo quanto scrive l’Ansa, durante l’incontro una minoranza ha avanzato questa proposta che però non è stata né discussa né votata. A far ben sperare in tal senso, domenica mattina, erano state le parole di Ivan Catalano, futuro deputato cinque stelle, che arrivando all’Eur ha parlato di un “Movimento in fermento” perché “un governo va fatto, altrimenti il Paese non va avanti”.
L’assemblea dei neoeletti del Movimento 5 stelle ha poi bocciato a maggioranza, per alzata di mano, l’ipotesi di una “marcia” dei parlamentari a Roma per venerdì 15 marzo, in occasione della prima seduta del nuovo Parlamento. La proposta avanzata dal deputato Alessandro Di Battista prevedeva una “passeggiata di accompagnamento, con famiglie e bambini, da piazza del Popolo fino a Palazzo Madama”.
Vito Crimi, futuro capogruppo al Senato ha spiegato: “Non deve passare il concetto che ci accompagnano come i bambini al primo giorno di scuola. Noi abbiamo una nostra dignità, siamo persone serie e non dobbiamo dare l’immagine che è una marcia di vittoria perchè noi andiamo in Parlamento a lavorare”. “Ci hanno già accomunato al fascismo e a Casapound – ha aggiunto un neoparlamentare – un’iniziativa del genere verrebbe vista come una marcia su Roma“.
Intanto però non sono pochi i parlamentari M5s che si interrogano sull’opportunità di votare o non votare la fiducia ad un eventuale governo Bersani. E allora perché non chiedere alla base? Questa l’idea che circola tra i neoeletti a pochi giorni dalla proclamazione, prevista per venerdì 15 marzo.
Era stato Vito Crimi, futuro capogruppo M5s al Senato, a fare riferimento su Facebook a contatti con il partito di Bersani: “Operazione trasparenza 1: mi ha contattato ieri un esponente di rilievo del Pd per anticiparmi che lunedì terranno riunione congiunta dei gruppi da cui proporranno i loro nomi per le Presidenze e nei successivi giorni incontreranno i gruppi per comunicarlo e confrontarsi”.
E la neo senatrice del Pd, Laura Puppato, da molti considerata una delle mediatrici tra Pd e M5s, ha rilanciato con la proposta di un blog comune a cui affidare il dialogo tra Partito democratico e Movimento 5 stelle per trovare l’intesa e “una fiducia a tempo, per un anno”, non necessariamente sugli otto punti proposti da Bersani. “Apriamo un blog. Costruiamo una piattaforma virtuale su cui Pd e Movimento 5 stelle – propone Puppato – possano dialogare mettendo in comune le loro esperienze e le loro competenze. Con tre livelli: obiettivi, tempi per realizzarli, finanziamenti”.
Ma i colleghi di Catalano ribadiscono: “Nessuna ipotesi di una alleanza con il Pd è sul tavolo”. Mercoledì ci saranno altre riunioni alla Camera e al Senato per decidere su come e chi votare per le presidenze delle due assemblee. I deputati e i senatori del M5S si recheranno lunedì e martedì a Montecitorio e Palazzo Madama per le registrazioni. “Quella di oggi, assicurano, è semplicemente una riunione tecnica-organizzativa per decidere ruoli e compiti eventuali all’interno delle commissioni parlamentari”.
Insomma, in queste ore i deputati e i senatori Cinque Stelle restano serrati e continuano a consultarsi sul futuro del Movimento in Parlamento. Quel che sorprende è che lo fanno senza Grillo e Casaleggio, che non sono a Roma. Anche se dal secondo è arrivato un monito preciso: “Se fate accordi con il Pd me ne vado“.
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