M5S, Avvenire: “Beppe Grillo non è Hitler, errore sottovalutarlo”

ROMA – ”Resto convinto che l’incendiario Grillo non sia un nuovo Hitler. E penso anche che sarebbe forse eccessivo sostenere che il segreto e visionario Gianroberto Casaleggio sia per il capo del non-partito anti-partiti, ciò che l’ideologo Rosenberg e il propagandista Goebbels erano per il capo del nazismo”. Lo scrive il direttore di Avvenire Marco Tarquinio.

”Ma chiudere gli occhi davanti a quel che sta accadendo – prosegue Tarquinio – sottovalutare la portata rivoluzionaria della sfida movimentista o, al contrario, sopravvalutarla lasciandosi intimidire e bloccare, sarebbe uno sbaglio gravissimo, addirittura imperdonabile”.

Nella rubrica delle risposte ai lettori, il direttore del giornale dei vescovi sottolinea che ”è un fatto che Beppe Grillo abbia preso a ritagliarsi deliberatamente ed emblematicamente un ruolo da ingombrante fantasma: non abita il palazzo – osserva Tarquinio – ma solo le proprie ville o le piazze dove fa periodiche apparizioni, pontifica dal web e si materializza mediaticamente solo quando e dove lo ritiene conveniente, sferraglia e lancia messaggi sulfurei, punta a rendere ingovernabile la casa comune (il Parlamento) nella quale ha messo piede per interposta persona, agita le cattive coscienze di chi ha vivacchiato e malfatto eppure sbarra ogni sensata via d’uscita dall’impasse perchè l’obiettivo è, appunto, il collasso del sistema”.

Aggiunge comunque ”che, però, non sono mai stati i fantasmi a fare la storia; la storia la fanno gli uomini e le donne in carne, ossa e anima”. Inoltre, ”continuare a far finta che il gran problema sia ancora quello di regolare i conti tra berlusconiani e antiberlusconiani sarebbe, poi, una follia. Ma, soprattutto, ogni risposta ancora non data alle incalzanti e giuste domande di equità, di lavoro, di onestà dell’Italia del 2013 sarebbe solo un cinico contributo all’unico, vero attentato alla nostra democrazia che vedo in corso: il suo svilimento ad affare di oligarchi e arruffapopolo”. ”Non è così – conclude Tarquinio -, lo si dimostri”.

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