M5S, Campanella: “Vendola mi vuole con lui se Grillo mi caccia? Non sono merce”

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 23:00| Aggiornato il 18 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Oggi mi ha chiamato Vendola. Mi ha fatto i complimenti per la mia scelta su Grasso e mi ha manifestato disponibilità ad accogliermi nelle fila della maggioranza laddove Grillo mi cacciasse”. Lo scrive sul proprio profilo di Facebook il senatore a cinque stelle Francesco Campanella definendo questo contatto ”un avvenimento strano, oppure no”.

“Nella loro logica – spiega – non riescono ad immaginare che un cittadino possa votare per evitare che la seconda carica dello Stato vada ad una persona inetta. Per i politici tutto è tattica, merce di scambio, gioco a scacchi. Sono offeso. Profondamente offeso”.

”Offeso – sottolinea – che una scelta etica sia stata scambiata per disponibilià all’inciucio, che una scelta difficile sia equivocata, come infedeltà ai propri impegni, che un attivista 5 stelle sia scambiato per un aspirante politico di professione. Non sono in vendita. Non ho un cartellino del prezzo da cercare e quindi, signori politici astenetevi dalle brutte figure”.

”Noi grillini – precisa Campanella – siamo qua a Roma in servizio civile ed a tempo determinato, siamo cresciuti politicamente tra cittadini che lavorano, nel poco tempo ritagliato tra professioni e famiglia. Alla fine del mio compito io tornerò a casa ed ho bisogno di girare a testa alta tra i miei amici e i miei elettori. Quindi – conclude – la fiducia fatevela dare dal Pdl che vi capisce e potrebbe vendersi, anzi, non aspetta altro”.

La replica di Vendola. ”Purtroppo non sapevo dell’esistenza del senatore Francesco Campanella, che farnetica di una mia presunta telefonata per proporgli di entrare in Sel. Penso che sia stato vittima di uno scherzo”. E’ quanto afferma Nichi Vendola, invitando Campanella ad ”appurare subito” quanto accaduto chiedendogli ”subito scusa: non sono un venditore né un compratore di onorevoli senza onore. In assenza di scuse porterò il suddetto Campanella in tribunale, dove dovrà risarcirmi per una così ridicola e patetica diffamazione”.