M5s: “Cancellare tutti i contributi ai giornali, risparmio di 70 milioni”

Vito Crimi (foto Ansa)

ROMA – Una proposta di legge per cancellare completamente ogni contributo all’editoria. Proposta presentata in Senato dal Movimento 5 Stelle e con primo firmatario Vito Crimi. Proposta che, secondo M5s, se convertita in legge varrebbe allo stato italiano un risparmio di circa 70 milioni di euro.

Non si tratta, come spiega Huffington Post Italia nel dare la notizia, di una “ripicca” o di una misura collegata a polemiche sulle black-list dei giornalisti. Al contrario l’idea di cancellare ogni sussidio pubblico all’editoria si lega alla fondazione stessa di M5s. E’ una “battaglia” che Beppe Grillo porta avanti dal 2008, epoca del secondo “Vaffanculo day”. 

Spiega Crimi all’Huffington Post:

“Proprio dal secondo V-day che siamo partiti per presentare una delle nostre prime leggi, è normale che sia così” dice Crimi. Una legge “a costo zero”: l’articolato è infatti meramente abrogativo, ed “elimina – spiega il senatore M5s – ogni tipo di contributo pubblico a ogni tipo di organo di stampa”. Di quanti soldi si tratta? Un bel po’. Secondo i dati previsionali di Palazzo Chigi relativi al 2012, “le risorse finanziarie assegnate al Dipartimento per l’informazione e l’editoria per l’implementazione di specifiche politiche di settore […] ammontano ad euro 174.624.850” (dei quali circa 150 destinati al finanziamento alla stampa)”.

Il risparmio, se la proposta dovesse diventare legge è indubitabile. Resta una questione di fondo. Tagliare risorse a un settore già in crisi significa di fatto uccidere imprese e quindi tagliare posti di lavoro. Quanti è difficile stimarlo con esattezza. Di certo si tratta di un costo sociale da valutare.

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