M5S nei Comuni capoluogo dal 32,7% (4 marzo) al 12% (10 giugno): fa 70% in meno perché…

M5S nei Comuni capoluogo dal 32,7% (4 marzo) al 12% (10 giugno): fa 70% in meno perché...stavolta è opportuno
M5S nei Comuni capoluogo dal 32,7% (4 marzo) al 12% (10 giugno): fa 70% in meno

ROMA – L’analisi dei flussi elettorali post voto conferma tutte le difficoltà del Movimento 5 Stelle nelle consultazioni di tipo amministrativo. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Nei comuni capoluogo che sono andati al voto – lo scrive l’Istituto Cattaneo – ha raccolto, in media, poco più del 12% dei consensi, e cioè appena 0,6 punti percentuali in più rispetto al dato delle comunali del 2013.

Il dato più significativo però riguarda la volatilità del consenso grillino: rispetto al voto di marzo il crollo è del 70% nonostante Di Maio si ostini a parlare di vittoria di “Davide contro Golia”. Nei comuni capoluogo M5S è passato dal 32,7% di marzo al 12,1 di domenica, perdendo oltre 20 punti, il 70% dei consensi appunto.

Tra marzo e giugno lo scenario politico è radicalmente cambiato, le estenuanti trattative per formare un esecutivo, l’alleanza con la Lega… Gli elettori M5S, tre mesi dopo il pieno di voti delle politiche, sono in gran parte rimasti a casa, chi a votare ci è andato ha spesso diviso il suo voto tra centrodestra e centrosinistra.

Solo in 7 comuni sui 75 che vanno al secondo turno ci sarà un candidato M5S, circostanza che secondo il politologo ed editorialista del Sole 24 Ore Roberto D’Alimonte segnala come a livello locale “il sistema dei partiti resta largamente imperniato ancora sulla contrapposizione tra centro-destra e centro-sinistra”.

Vale sempre l’avvertenza alla cautela: è un confronto tra Politiche e Amministrative. Ma i dati che emergono dall’analisi del Cattaneo sono netti. Nelle quattro città esaminate — Ancona, Brescia, Pisa e Vicenza — più del 50% di chi aveva scelto 5 Stelle alle Politiche a questo giro si è astenuto (tranne ad Ancona: 43,5%). E chi ha votato lo ha fatto, ad eccezione di Ancona, per altri candidati: a Brescia il 26,8% degli elettori grillini ha preferito il centrosinistra, contro il 17,4 che ha messo la croce sul candidato pentastellato; a Pisa e Vicenza preferito invece il centrodestra (rispettivamente il 24,3 e 30,6%). (Renato Benedetto, Corriere.it)

 

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