ROMA – Un documento dei “ribelli” del Movimento 5 stelle sarebbe pronto e in arrivo. Un testo di accusa nei confronti di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, scrive Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera, che potrebbe arrivare già prima del V-Day del 1°dicembre. Gli scontri però nel Movimento potrebbero arrivare anche prima e cioè il prossimo martedì 27 novembre, quando con il Restitution Day i parlamentari 5 stelle dovranno presentare i rendiconti delle spese sostenute.
Buzzi sul Corriere della Sera scrive:
“I «ribelli» starebbero infatti preparando un documento, una presa di posizione rispetto ai nodi affrontati in questi mesi. Forse un atto di accusa contro Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, contro i colleghi e lo staff. Si avvicina la data cruciale del V-Day (primo dicembre), ma già prima, entro martedì prossimo, potrebbero esserci nuovi scontri interni: per quella data i parlamentari dovranno fornire il rendiconto delle spese sostenute per il Restitution Day”.
E proprio il Restitution Day potrebbe rivelarsi per M5s una spinosa questione, scrive Buzzi:
“I Cinque Stelle al momento hanno reso allo Stato circa un milione e 570 mila euro. Ora si attendono i nuovi dati: una carta che Grillo intende utilizzare alla manifestazione di Genova. Intanto, ieri Francesco Campanella ha lanciato affondi su Facebook. «Di tanto in tanto si leggono dichiarazioni tanto infondate quanto sconclusionate. L’ultima riguarda colleghi critici del Movimento e la loro pretesa avidità», ha scritto. E ancora: «Il vantaggio di occupare il vertice di una organizzazione sta anche nel poter invertire il percorso senza essere tacciati di tradimento o di dissidenza»”.
Ma la separazione dei ribelli M5s dai fedelissimi a Grillo potrebbe arrivare entro fine dicembre, conclude Buzzi:
“In realtà, c’è anche chi ipotizza con relativa sicurezza i tempi del distacco: dopo il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi e dopo il V-Day in programma a Genova domenica primo dicembre si arriverà alla resa dei conti interna. E forse, entro fine anno, alla separazione. I dissidenti pronti a lasciare il gruppo sarebbero una decina circa. A loro si potrebbero unire i senatori già fuoriusciti dal Movimento. L’argomento-scissione tra i Cinque Stelle viene ormai dibattuto apertamente”.
I commenti sono chiusi.