ROMA – O ritira la querela contro un consigliere 5 Stelle o il Movimento la espelle. E’ questo il tema dell’assemblea congiunta tra senatori e deputati del M5S: decidere l’epulsione, o meno, della deputata Eleonora Bechis. Il motivo è una storia interna al M5S piemontese. La versione della Bechis è che alla base di tutto ci sarebbe:
“L’episodio della querela da me presentata nei confronti di un Consigliere Circoscrizionale del M5S di Torino (querela sporta a seguito di pesanti dichiarazioni pubbliche in cui tale Consigliere, oltre ad ingiuriarmi pesantemente, ha addirittura accusato me e il mio collaboratore di voto di scambio). Il Capogruppo al Senato, il Senatore Alberto Airola (M5S) avrebbe dichiarato che avrei avanzato una richiesta di 15.000€ a fronte del ritiro della querela succitata. Tale affermazione è falsa, non ho mai preso minimamente in considerazione la possibilità di rimettere la querela.”
L’assemblea congiunta dei gruppi M5s potrebbe dunque arrivare già mercoledì sera a votare per decidere una eventuale espulsione della Bechis nel caso in cui la deputata dovesse rifiutare di accettare le condizioni richieste dai gruppi: il ritiro della querela nei confronti del consigliere circoscrizionale Paolo Pkalez e l’allontanamento del collaboratore, attivista allontanato dal gruppo piemontese nel 2011, Agostino Formichella. La questione, racconta il deputato Ivan Della Valle, è stata infatti già affrontata in varie riunioni con i capigruppo e i parlamentari piemontesi: “La Bechis deve lasciare il M5S. La richiesta di espulsione c’è già nei fatti. Stasera in assemblea ne parleremo. Siamo in tanti a volere che vada via”.
“Le abbiamo dato tempo per decidere, per risolvere la questione senza dover arrivare agli estremi rimedi. Ma fino ad oggi Eleonora, del cui operato in Parlamento non abbiamo nulla da obiettare, ha evitato di decidere. E questo è un peccato, perché proprio la sua determinazione a mantenere un collaboratore sfiduciato dalla base mina i suoi rapporti con il territorio, la sua presenza alle attività in Piemonte”. Dunque, se anche in occasione dell’assemblea congiunta la deputata dovesse confermare la sua posizione, l’assemblea è autorizzata a procedere con una votazione: nel caso in cui dovesse votare l’espulsione il caso andrebbe poi al voto della rete. A richiederle di rivedere la sua posizione sono, racconta Della Valle, tutti i parlamentari piemontesi: “siamo in 10 e tutti le abbiamo chiesto di riconsiderare il caso”.
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