ROMA – “Sono confuso dopo il voto a Pietro Grasso in Senato. Ho chiesto agli elettori di aiutarmi a capire se gli ho mentito oppure no”. Fabrizio Bocchino, il neo senatore del Movimento 5 Stelle, lo spiega in un’intervista a Repubblica. Bocchino ha “agito secondo coscienza”, per evitare che Renato Schifani fosse eletto al ballottaggio con Grasso.
Pronto ad accettare “le conseguenze del mio comportamento”, Bocchino attende il suo destino e parlando del voto a governo e presidente della Repubblica spera di “non dovere più confrontarmi con un ballottaggio e con una scelta tanto difficile”.
Nell’intervista a Repubblica, Fabrizio Bocchino spiega il dopo voto a Grasso presidente del Senato:
“Ora mi prendo una pausa di riflessione. In questo momento sto vagliando con alcuni colleghi i curricula di aspiranti collaboratori del gruppo. Non ho molto da aggiungere a quello che ho scritto su Fb. So solo di avere agito secondo coscienza: questa è la mia idea”.
Poi il senatore M5s ora è il momento di rimettersi alla volontà dei suoi elettori:
“Non so se con il mio voto ho mentito agli elettori oppure no. Sì, ho rimesso al web una valutazione sul mio comportamento. Su questo punto sono sinceramente confuso. E chiedo di essere aiutato a capire. Poi, ho aggiunto, trarrò le conseguenze. In serenità”.
E i commenti sembrano essere con lui:
“Sono in maggioranza coloro che mi incoraggiano. Io, in ogni caso, sono in attesa anche di un confronto con il gruppo parlamentare. Poi decideremo tutti assieme il da farsi”.
Bocchino spiega che Beppe Grillo non detta legge, che le decisioni i cittadini in Parlamento le prendono in maggioranza:
“Io le dico che i miei colleghi sapevano che qualcuno avrebbe votato Grasso. Altri discorsi sono stati amplificati dai media. Guardi, qui non siamo in una caserma: ho avuto modo di votare liberamente, senza alcuna pressione. E non mi sembra che neppure Grillo abbia mai parlato esplicitamente di espulsioni. Siamo un gruppo che sta muovendo i primi passi in un ambiente nuovo. Non siamo esperti e dobbiamo crescere. Di certo, si farà tesoro dell’accaduto. Ma non ci saranno più passaggi così difficili”.
Ma quando il giornalista Emanuele Lauria gli ricorda che le prossime votazioni saranno per la fiducia al governo presentato dal Pd e per il presidente della Repubblica, Bocchino risponde:
“Il voto a Grasso non è in alcun modo un avallo a un esecutivo Pd. Il Quirinale? Non ci ho ancora pensato. Per il resto, spero di non dovere più confrontarmi con un ballottaggio e con una scelta tanto difficile…”.