M5S, firme false: Claudia La Rocca confessa tutto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2016 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
M5S, firme false: Claudia La Rocca confessa tutto

M5S, firme false: Claudia La Rocca confessa tutto

ROMA – M5S, firme false: Claudia La Rocca confessa tutto. Claudia La Rocca, deputata regionale M5S, ha vuotato il sacco sul pasticcio delle firme false a Palermo. Si è presentata spontaneamente, ha confessato tutto ai magistrati anche quando, accingendosi a rivelare circostanze riferite a notizie di reato, è stata avvisata che sarebbe finita sotto indagine.

Ha fatto i nomi di chi c’era, non omettendo di coinvolgere Claudia Mannino (ora deputata) e Samantha Busalacchi (ora collaboratrice del gruppo di M5S all’Ars e aspirante sindaco di Palermo) indicandole come le responsabili del falso.

Non si conosce, però, il nome dell’altro “grillino” che ha deciso di parlare con gli inquirenti. Ma a sapere della vicenda sarebbero stati in tanti.  E in tanti sarebbero stati presenti mentre le due donne copiavano dagli originali. La Procura ipotizza il reato previsto dall’articolo 90, secondo comma, del Testo Unico 570 del 1960 che punisce con la reclusione da due a cinque anni, tra l’altro, “chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti dal presente Testo Unico destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi”.

“Chiunque fa uso di uno dei detti atti falsificato, alterato o sostituito, – recita la legge – è punito con la stessa pena, ancorché non abbia concorso nella consumazione del fatto”. L’inchiesta, inizialmente a carico di ignoti, ora con iscritti nel registro degli indagati, è stata aperta dopo le denunce, fatte alla trasmissione Le Iene, dall’attivista Cinque Stelle Vincenzo Pintagro. Quest’ultimo ha raccontato che nella raccolta delle firme era stato fatto un errore formale (erano sbagliati i dati anagrafici di un candidato) e per rimediare, visto che i tempi per la presentazione stringevano e sarebbe stato impossibile ricontattare i sostenitori della lista per farli firmare di nuovo, si era deciso di ricopiare le sottoscrizioni.