M5s Leaks, non è una talpa. Lombardi furiosa: “Chi ci tutela? Noi abbandonati”

ROMA – Il Movimento 5 stelle non crede alla pista della talpa interna al gruppo, in merito al caso ribattezzato M5s Leaks. Dopo le mail violate a 30 parlamentari, la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi è andata dal procuratore Capaldo e accusa: “Ci attaccano perché evidentemente diamo fastidio a molti”. Poi rivendica: “Perché sono ancora scaricabili?”. Annalisa Cuzzocrea sul quotidiano la Repubblica, fa il punto sulla situazione.

Osserva Cuzzocrea che finora sono state violate le caselle di posta elettronica di Giulia Sarti, Massimiliano Bernini,Tancredi Turco e Stefano Vignaroli. Tutti parlamentari ritenuti “dialoganti”. Per questo si era pensato ad una talpa interna al Movimento.

Lombardi ne ha per tutti, procura, polizia postale, istituzioni, gli altri partiti: tutti “complici” di aver abbandonato i 5 Stelle, vittime di un complotto ai loro danni. “Perché nessuno ci tutela? Tra questi ragazzi potrebbe esserci il futuro presidente del Copasir”. E ancora: “Se fosse successo a loro, non oso immaginare cosaavrebbero scatenato”, accusa la capogruppo, che venerdì è andata a parlare con il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo per fare il punto sull’inchiesta.

Lombardi denuncia anche il furto di un “hard disk del nostro capoufficio legislativo”. Poi in serata il leader del Movimento, Beppe Grillo, dal suo pulpito blog attacca Laura Boldrini e Piero Grasso, rei a suo avviso di aver “lanciato l’allarme sugli insulti e le minacce in Rete, e di stare pensando a chissà quale censura”.

Intanto Giulia Sarti denuncia continui sms minatori: “Sto leggendo le tue e-mail”, le scrive un anonimo. E a chi continua a definirla “faviana”, risponde: “Solo beghe di cortile”. Quanto alle mail con Beppe Grillo, non ha segreti: “Le pubblichino. Ci siamo noi che gli facciamo gli auguri da una spiaggia siciliana con la foto di una bottiglia di vino che ha il suo nome. Non ci sono segreti o ricatti. Solo la vita privata di una ragazza di 26 anni. Quella che un po’ ho perso, venendo qui”.

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