ROMA – Il M5S attacca il premier Matteo Renzi accusandolo di aver usato un volo di Stato per andare in vacanza. Lo scrive Carlo Sibilia, membro del direttorio 5S, su Facebook. Renzi, tramite Twitter non smentisce e parla di “protocolli di sicurezza”. Un comunicato di Palazzo Chigi spiega nel dettaglio, voce per voce, le spese sostenute dal premier.
Ecco il lungo post di Sibilia:
“Martedì 30 dicembre un Falcon 900 della flotta di Stato solca i cieli del Mediterraneo. Riporta a casa da Tirana il nostro SuperPremier. Secondo i piani di volo il Falcon dovrebbe far rotta su Roma ma il premier ha fretta. Deve andare in vacanza. Quindi il Falcon si deve adeguare. Dirottato su Firenze, imbarca moglie e figli del premier e riparte alla volta di Aosta”.
“Arriva l’ordine e la struttura si adegua tra paglia di roccia imballata, cartongesso in disfacimento. E il Falcon con Renzi e famiglia atterra alle 21,25 sempre di martedì. Vacanze a Courmayeur. All’insegna del risparmio ovviamente. Di chi? Di Renzi e famiglia che alloggia nella caserma degli Alpini a spese della comunità (noi)”, prosegue il deputato M5S, ripreso anche sul profilo Facebook di Beppe Grillo.
“Qualche considerazione: Un Falcon quando si muove, ha un costo notevole (euro 9000 all’ora). Tale aereo è sì atterrato sulla pista del quasi aeroporto di Aosta , ma non ha potuto sostarvi che il tempo necessario per sbarcare la famigliuola in vacanza. Dopo ha ripreso subito il volo per tornare a Roma. Domanda (lecita): quanto è costato questo volo di stato in missione-vacanza? A mio avviso c’è qualcosa di spudorato”, sottolinea.
“Abbiamo una situazione difficilissima. Da mesi e mesi si chiede dall’alto agli Italiani di fare sacrifici? E gli Italiani son costretti a fare sacrifici senza che glielo si ricordi. Poi si assiste ad uno scialo di mezzi pubblici del genere. Ma vi ricordate il presidente Pertini? Vi potreste anche solo immaginare Pertini che usa un volo di Stato, un aereo di lusso, per portare la moglie a sciare? Ovviamente e sfortunatamente per noi, tutti i dati sono stati accertati. Vediamo se qualche Tg riporta la notizia”, conclude Sibilia.
Dopo qualche ora la risposta di Renzi:
“Gli spostamenti aerei, dormire in caserma, avere la scorta, abitare a Chigi non sono scelte ma frutto di protocolli di sicurezza”, scrive Renzi su Twitter accompagnando il messaggio con l’hashtag “#regole”.
Poco dopo un comunicato di Palazzo Chigi spiega nel dettaglio le vacanze valdostane di Renzi e famiglia:
Il premier Matteo Renzi ha pagato tutte le spese della vacanza sulla neve per sé e la famiglia e si è recato a Courmayeur non con il volo di Stato con cui è stato a Tirana, ma con un Falcon 900, “nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza” che regolano i suoi spostamenti, “in linea con quanto avviene per i capi di governo di tutto il mondo”.
– Il Presidente del Consiglio non ha raggiunto Aosta con il volo di Stato con cui si é recato a Tirana, in visita ufficiale in Albania (regolarmente atterrato a Roma), ma con un Falcon 900, nel pieno rispetto della normativa e dei protocolli di sicurezza che regolano questo tipo di spostamenti. Ciò riguarda anche la famiglia del premier quando si muove con lui, sottoposta agli stessi obblighi di sicurezza e a norma di legge;
– Per quanto riguarda l’alloggio in caserma – si sottolinea, in caserma, e non in un resort esclusivo a cinque stelle – il Presidente del Consiglio ha regolarmente pagato il dovuto per sé e per i suoi familiari, secondo le tariffe previste all’interno delle strutture militari; – L’attrezzatura da sci per il periodo di breve vacanza é stata noleggiata e pagata da Renzi da un privato per la somma di 450 euro per tutta la famiglia;
– Lo skipass, sempre per tutta la famiglia, é costato 485 euro al giorno complessivi, ed é stato pagato da Renzi, così come le spese per mangiare nei rifugi.
Il fatto che il Presidente del Consiglio sia sottoposto a una serie di misure di sicurezza che lo riguardano – sottolineano le stesse fonti di palazzo Chigi- non é una scelta, ma il rispetto delle norme che regolano il suo ruolo e il suo incarico, in linea con quanto avviene per i capi di governo in tutto il mondo.
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