X

M5s tenta “Camera okkupata”. Partito l’assedio alle stanze di Montecitorio

di Daniela Lauria |30 Gennaio 2014 17:42

Vittorio Ferraresi

ROMA – Il giorno dopo è quello in cui il Movimento 5 Stelle prova “Camera okkupata” e parte l’assedio alle stanze del potere”. Porte chiuse, urla e spintoni: va in scenaun’altra giornata di tensioni a Montecitorio coi Cinque Stelle più agguerriti che mai.

Dopo il caos scoppiato mercoledì sul decreto Imu-Bankitalia per la “ghigliottina” all’esame del provvedimento messa dalla presidente della Camera, le porte di accesso agli uffici di Laura Boldrini sono state sbarrate. Le porte a vetri blindati risultano chiuse a chiave: devono essere aperte dall’interno dai commessi dell’anticamera. Non era mai successo.

Dopo aver occupato le Commissioni, il Movimento Cinquestelle ha poi lasciato l’ufficio di presidenza della Camera convocato sugli incidenti del giorno prima. “Dopo aver atteso mezz’ora ci siamo allontanati dall’ufficio di presidenza perché la Boldrini era riunita con la maggioranza per decidere il da farsi. Decidono sempre fuori dalle sedi competenti e noi non ci stiamo”, ha detto Luigi Di Maio annunciando l’abbandono.

Poco dopo l’Aventino M5s è proseguito anche in Aula a Montecitorio: all’apertura dei lavori i deputati non si sono presentati in Aula tranne Danilo Tonienelli, Mimmo Pisano e Daniela Lupo che hanno preso la parola per denunciare i fatti di ieri.

La guerriglia del giorno dopo è cominciata di buonora. A dare il “buongiorno” è stato il deputato M5s Vittorio Ferraresi che ha occupato la Commissione giustizia, sedendosi ai banchi della presidenza e ha detto alla presidente Donatella Ferranti, che non se ne sarebbe andato fin quando non si fossero dimessi Laura Boldrini e il questore Dambruoso accusato dai grillini di aver preso a schiaffi una parlamentare.

La presidente Ferranti ha poi riconvocato la seduta alle 10 nell’auletta dei gruppi parlamentari. Le porte della commissione erano chiuse, ma Ferraresi sarebbe riuscito ad entrare approfittando dell’ingresso nell’Aula del personale addetto alle pulizie.

Scontri anche in Commissione Affari Costituzionali che ha appena approvato la legge elettorale. I deputati di M5s, entrati in massa in commissione, hanno bloccando l’uscita dei parlamentari appartenenti ad altri gruppi. Ci sono stati anche spintoni e scontri fisici.

Intanto sul suo profilo Facebook il deputato Cinque Stelle Riccardo Nuti denuncia: “Hanno chiuso le porte della commissione. Non era mai accaduto. Intanto la stampa è arrivata anche a difendere lo schiaffeggiattore Dambruoso senza dire che ieri è stato stracciato il regolamento della Camera. Uno dei nostri è stato chiuso dentro la commissione Giustizia”. Nuti parla di “stato di polizia” nei loro confronti alla Camera.

Massimo De Rosa, il grillino che nella guerriglia di mercoledì sera in commissione Giustizia si è rivolto alle parlamentari Democratiche con un: “Siete arrivate qui solo perché sapete fare bene i p…“, si è beccato ben 13 denunce. Le deputate Pd non hanno affatto gradito: “Ha offeso la dignità delle donne del Pd e delle donne italiane – sottolinea la responsabile Giustizia dei Democratici Alessia Morani – Stanno impedendo l’esercizio delle democrazia”. “Vanno oltre il diritto della minoranza”, ha aggiunto la democratica Maria Chiara Gadda. E Morani ha proseguito: “Si può dissentire ma non impedire il lavoro del Parlamento. È evidente che questo è un tentativo di ostacolare la legge elettorale, hanno paura di una politica che inizia a fare”.

Parallelamente prosegue anche l’altro fronte della protesta: il Movimento Cinque Stelle ha anche presentato formalmente la richiesta di impeachment a Giorgio Napolitano per “attentato alla Costituzione”. Mancato rinvio alle Camere di leggi incostituzionali; abuso del potere di grazia; grave interferenza nei procedimenti giudiziari relativi alla trattativa Stato-mafia: sono alcune delle accuse rivolte al Capo dello Stato.

Scelti per te