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M5s scontro totale: Camera okkupata, ricorso Corte Costituzionale, impeachment

di Emiliano Condò |30 Gennaio 2014 19:02

M5s scontro totale: Camera okkupata, ricorso Corte Costituzionale, impeachment

ROMA –   Il Movimento 5 Stelle va allo scontro totale. E nel giorno in cui lancia l’occupazione della Camera dei Deputati con tanto di assedio alle stanze delle Commissioni, annuncia l’inizio della procedura per mettere in stato d’accusa Giorgio Napolitano arriva anche il ricorso alla Corte Costituzionale. Ricorso che nelle intenzioni di M5s vuole invalidare le ultime votazioni su dl Bankitalia, legge elettorale e dl Carceri. 

Il ricorso, nel dettaglio, prende di mira Laura Boldrini, il presidente della Camera che il 29 gennaio ha deciso, scelta senza precedente, di usare la ghigliottina per mettere fino all’ostruzionismo sulla conversione del decreto Imu Bankitalia. Da qui un ricorso  per sollevare conflitto di attribuzione nei confronti della presidente Boldrini e dei presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia.

M5s, quindi, attacca simultaneamente da tutti i lati. C’è la “fanteria” che assedia dalle prime ore del mattino la Camera dei Deputati.  A dare il “buongiorno” ci pensa  il deputato  Vittorio Ferraresi che occupa la Commissione giustizia, sedendosi ai banchi della presidenza e spiega alla presidente Donatella Ferranti, che da là non si muove se non si dimettono Laura Boldrini e il questore Dambruoso, quello del presunto schiaffo alla deputata M5s Loredana Lupo.

Scontri anche in Commissione Affari Costituzionali che ha appena approvato la legge elettorale. I deputati di M5s, entrano in massa in commissione e bloccano l’uscita dei parlamentari appartenenti ad altri gruppi. Con un copione simile al post voto di ieri: spintoni e scontri.

Ma per una fanteria che fa da onda d’urto, c’è un’altra ala del Movimento che punta alto. Al primo e al terzo gradino dello Stato. Perché in mattinata arriva anche l’annuncio formale della richiesta di messa in stato d’accusa del presidente Napolitano. Si tratta di processo lungo e di difficile, quasi impossibile attuazione. Ma M5s punta al rumore, ruba la scena del giorno che doveva essere quello della legge elettorale in Aula e che invece è stato tutt’altro.  Sta di fatto che per la questione impeachment non tutti in M5s sono contenti. Non è questione di contenuto ma di contesto. Nel giorno della grande offensiva l’impeachment è giudicato da qualcuno inopportuno perché distoglie l’attenzione dal vero “campo di battaglia”, quello della Camere.

E poi la questione Corte Costituzionale.  Il ricorso che i parlamentari del M5S dicono in conferenza stampa di voler presentare sarebbe per sollevare un “conflitto di attribuzione in quanto i presidenti della Camera e delle Commissioni si sono attribuiti poteri non previsti dalla Costituzione e dal regolamento parlamentare”. Insomma ancora la ghigliottina usata ieri da Boldrini.

“La ghigliottina non è prevista da nessuna parte”, spiega, infatti, il deputato M5S Danilo Toninelli. Nel mirino del Movimento anche la decisione presa in commissione Giustizia di dare mandato al relatore a riferire in Aula sul decreto Carceri “votando in violazione delle regole”, cioè senza passare all’esame degli emendamenti. Ed è stato poi “vietato all’opposizione di presentare in Commissione Affari Costituzionali emendamenti sulla legge elettorale con un vero e proprio blitz”, denunciano ancora i parlamentari 5 Stelle.

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