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M5S, dal summit a porte chiuse una sola indicazione: “Casaleggio è il verbo”

di Alessandro Avico |4 Marzo 2013 10:33

ROMA – “Il verbo è Casaleggio, decide lui”. Nel primo incontro tra i grillini eletti la parola d’ordine per ora è questa. “Casaleggio ne sa più di noi, ha costruito un impero”. Ovviamente ogni qual volta si parla di Casaleggio si parla anche di Beppe Grillo. All’hotel Saint John a Roma, nella giornata di domenica è andato in scena il summit a porte chiuse. Tanti grillini, poca pochissima stampa, “i giornalisti? Prendiamoli per il culo”. Un incontro preliminare, per parlare di organizzazione fanno sapere, il primo di una lunga serie. Almeno uno al mese.

Dal summit non è uscito nulla per ora, a parte un fattore organizzativo appunto. Gli eletti del Movimento 5 stelle hanno deciso infatti la “comunicazione interna” del movimento, Casaleggio invece deciderà quella esterna.  Al summit di domenica in cui gli eletti a cinque stelle si sono conosciuti e organizzati hanno deciso la creazione, tramite votazione a maggioranza, della creazione di un “Google group”, di un forum organizzativo per la logistica e per un calendario di incontri fisici tra gli eletti una volta a settimana.

Sarà invece Gianroberto Casaleggio a decidere la comunicazione esterna. Lo racconta un eletto siciliano: “Casaleggio ne sa più di noi, ha fatto un impero, parliamone domani con lui. Non tutto quello che diciamo o facciamo lo possiamo riportare all’esterno”.

Non sono mancati i momenti di divisione. “La chiusura agli altri partiti non mi piace. Siamo un modello di apertura, e la gente vuole sapere che intenzioni abbiamo per il futuro”, dice un grillino. In effetti quella delle alleanze politiche è una questione (l’unica per ora) che pare dividere il Movimento. Ma per adesso poco importa, nel summit romano domenicale non si parla di politica ma solo ed esclusivamente di organizzazione.

 

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