ROMA – Giuseppe Conte e Emmanuel Macron si sono incontrato a Palazzo Chigi il 18 settembre e hanno trovato un accordo sull’emergenza sbarchi. Almeno a parole.
Apertura ritrovata tra Italia e Francia per la questione dei migranti, con la richiesta di una distribuzione automatica e sanzioni. I due Paesi sembrano pronti a tornare a collaborare dopo un anno di freddezza, che ha raggiunto il culmine lo scorso febbraio con il richiamo dell’ambasciatore francese.
Entrambi ribadiscono che le liti sono alle spalle, entrambi parlano di “rispetto reciproco” e Macron arriva a definire “indistruttibile” l’amicizia con l’Italia. Entrambi mostrano convergenza sulla Libia, come sull’immigrazione e sfoggiano una ritrovata unità europeista e la voglia di voltare pagina e sfilare il dossier immigrazione ai sovranisti.
Conte al termine del colloquio con Macron ha dichiarato: “Dobbiamo far uscire il tema da una propaganda anche anti-europea, l’Italia non si presta ad abbassare la guardia contro il traffico di vite umane, l’Italia non ritiene che debba esser consentito ai trafficanti di decidere come e quando avere ingresso ma abbiamo anche la necessità di gestire il fenomeno in modo concreto, pratico”.
E Macron replica: “Credo fermamente, come ha detto Conte, che la risposta al fenomeno migratorio non sia nel ripiego, nella provocazione nazionalistica ma sia nella costruzione di soluzioni di cooperazioni europee davvero efficaci”.
Conte, durante il colloquio prospetta a Macron la necessità di un piano organico temporaneo per arginare la retorica sovranista che si rinsalda all’arrivo di ogni nave. E Macron, anche se non cita mai la questione dei migranti economici, lo appoggia durante le dichiarazioni alla stampa, ma con un distinguo: “Sono convinto possiamo metterci d’accordo in merito a un meccanismo europeo automatico di ripartizione che consenta di garantire a Italia e Malta, prima dell’arrivo dell’imbarcazione, che le persone che arrivano vengano prese in carico”.
Sì al piano, dunque, no alla rotazione dei porti di approdo. Ma è un inizio. Anche perché Macron appoggia anche la proposta italiana di prevedere un maggiore aggravio economico per chi si sfila dalle quote, aggiunge: “Credo che possiamo difendere una posizione comune in Ue perché tutti i Paesi partecipino in un modo o in un altro alla solidarietà europea oppure vengano penalizzati seriamente”.
Ma poi ribadisce, sempre senza citare i migranti economici, la necessità di creare una politica più efficace dei rimpatri per garantire il rientro di chi non ha diritto all’asilo. All’immigrazione è indissolubilmente legata la Libia e anche qui i due leader assicurano una ritrovata sintonia.
Conte ha detto: “Abbiamo convenuto che è fondamentale lavorare costruttivamente insieme e avere il medesimo obiettivo: la stabilizzazione della Libia”. E Macron gli fa eco: “C’è una convergenza italofrancese sulla Libia”. La ritrovata sintonia è sancita dall’annuncio da parte di Conte di un vertice italo-francese che si terrà all’inizio del prossimo anno, per “proseguire – ha detto Macron – i lavori di preparazione del Trattato del Quirinale” che avevano subito un rallentamento per il raffreddamento dei rapporti. (Fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).