Cinisi: la casa del boss diventa un centro di cultura in ricordo di Impastato

Giovanni Impastato, fratello di Peppino

La casa del boss Tano Badalamenti, affidata oggi ufficialmente all’associazione Peppino Impastato, che porta il nome del militante di Democrazia proletaria ucciso il 9 maggio del ’78 proprio su ordine del boss mafioso di Cinisi, diventera’ un centro culturale.

Ospiterà una biblioteca pubblica comprendente i circa duecento volumi di proprietà di Impastato e gli oltre mille libri acquisiti con diverse donazioni: si tratta di testi di storia, geografia, letteratura, filosofia, sociologia, economia, con una specifica presenza di argomenti relativi alla storia della Sicilia e del movimento operaio e contadino pubblica.

Nel centro si svolgeranno attività come quelle che caratterizzarono il “Circolo Musica e Cultura”, fondato da Impastato negli anni ’76 e ’77: cineforum, dibattiti, recital, presentazioni di libri e mostre. Nei locali dell’edificio si organizzeranno anche corsi di recupero scolastico e di educazione musicale rivolti ai bambini e ai ragazzi.

Il progetto parte da questa sera, dopo che al termine del tradizionale corteo commemorativo della figura del militante di Dp e al termine della cerimonia in cui il sindaco di Cinisi, Salvatore Palazzolo, consegna ufficialmente le chiavi della palazzina al fratello di Peppino, Giovanni Impastato. Il Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha deciso venerdì l’assegnazione dell’immobile di proprietà del boss al Comune di Cinisi.

E ieri mattina si è concluso il sopralluogo dei tecnici dell’Agenzia del demanio, che hanno firmato tutti i documenti necessari per effettuare la consegna. L’associazione Peppino Impastato aveva chiesto l’affidamento dell’immobile alcuni mesi fa presentando un progetto di utilizzo come Centro culturale e sociale.

“Oggi è una giornata di festa non solo per Casa memoria, i familiari e gli amici di Peppino, – afferma il fratello Giovanni – i movimenti e le associazioni che in questi anni si sono impegnate contro la mafia, trovando in Peppino e nella sua storia un punto di riferimento importante, ma anche per tutta la città di Cinisi, che proprio nella confisca di questa casa e nella sua trasformazione in centro di promozione culturale e sociale potrà trovare occasione di rilancio e riscatto”.

Per il leader di Idv Antonio Di Pietro: “l’unanime riconoscimento delle doti intellettuali di Peppino Impastato unite alla fermezza del carattere e alla nobiltà degli ideali, gli ha consentito di diventare un valido esempio”. Dello stesso avviso Leoluca Orlando: “Per anni esponenti infedeli delle istituzioni hanno ostacolato che venisse fatta giustizia su un omicidio consumato in un territorio difficile e in un tempo nel quale a molti tornava comodo affermare che ‘la mafia non esiste’ e molti altri si rassegnavano alla convinzione tutta mafiosa che la mafia è invincibile”.

Per il senatore Peppe Lumia del Pd:”Oggi la storia di Impastato è entrata nei cuori e nelle menti di migliaia di persone e si traduce in impegno e passione per la legalità e la giustizia”. Infine Secondo Luigi de Magistris, eurodeputato IdV: “l’assegnazione della casa del boss Badalamenti all’associazione Impastato ha un valore simbolico dirompente, che rende maggiormente necessario lottare a difesa della legge sulla confisca dei beni perché non sia stravolta come accadrebbe se fosse consentita la vendita all’asta dei patrimoni sottratti ai boss”.

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