Sentenza Dell’Utri, giovani del Pdl: “Condannati fuori dal partito”

“Espellere dal Pdl i condannati per reati di mafia”. Lo chiede Mauro La Mantia, presidente regionale di Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà, dopo la sentenza in appello per il senatore Marcello Dell’Utri a cui sono stati inflitti sette anni di carcere per concorso in associazione mafiosa.

”Oggi più che mai sentiamo l’esigenza di avviare una profonda riflessione all’interno del partito – afferma – dopo questa condanna che, seppur ridotta e non definitiva, rimane gravissima soprattutto per un uomo impegnato in politica”.

”Non ci uniremo al solito coro di solidarietà già tristemente visto negli anni scorsi – osserva – per i politici condannati. Il nostro movimento giovanile non può rimanere in silenzio davanti a fatti che minano la credibilità di un intero partito. Noi continuiamo a seguire l’insegnamento di Paolo Borsellino sulla lotta ad ogni infiltrazione mafiosa nei partiti e nelle istituzioni”.

Per La Mantia ”il Popolo della Libertà deve accogliere la proposta del ministro Giorgia Meloni sulla introduzione nello statuto del Pdl di una norma che preveda il no alla ricandidatura vita natural durante e l’espulsione per chi e’ stato condannato in via definitiva per corruzione e mafia”.

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