Il ministro Matteoli e il maltempo che ha bloccato l’Italia: “Chi ha sbagliato paghi”

Altero Matteoli

”Io più di quel che ho fatto non potevo fare”. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Altero Matteoli intervenuto a ”24 Mattino” su Radio 24 per parlare del week-end di disagi causati dalla neve. ”Mi mancava solo prendere una pala per spalare la neve – ha aggiunto Matteoli – Quando ho avuto contezza dell’emergenza ho parlato con i vertici di Autostrade per l’Italia, Ferrovie, Anas, Protezione civile. L’ho fatto decine di volte. Ci ho messo la faccia per una cosa di cui francamente il ministero non è responsabile”.

Matteoli per oggi pomeriggio ha convocato un tavolo per verificare le responsabilitàdei disagi: ”Ci sono due aspetti che vanno studiati bene: il primo, ci sono responsabilità? Si paghi. Il secondo: abbiamo sbagliato? Io una convinzione me la sono fatta: c’è un’emergenza, partono Anas, Autostrade, Ferrovie, Protezione civile, ma c’è un coordinamento? Si parte tutti nella stessa direzione? Oggi va chiarito tutto. Poi bisogna che le Prefetture intervengano non facendo entrare nelle autostrade i mezzi”, ha precisato il ministro.

Matteoli è intervenuto anche sull’idea di bloccare preventivamente i mezzi pesanti in questi casi: ”Bisogna valutare di volta in volta – ha detto – ma le norme non possono avere un’obbligatorietà marcata, ci vuole elasticità sennò si rischia di bloccare quando non è necessario o non bloccare quando, come in questo caso, sarebbe stato opportuno farlo”. Certo, una sottovalutazione del problema c’è stata, conferma il ministro: ”All’inizio dell’emergenza il presidente della Toscana Rossi mi informava dei disagi, poi anche gli altri si sono accorti. Ma una cosa è certa, all’inizio si sosteneva che il traffico scorreva lentamente, con difficoltà, ma che non era bloccato”.

Riguardo ai risarcimenti agli utenti Matteoli lo ha definito ”un rapporto privato, tra Autostrade e viaggiatori. Certo, è auspicabile. Solo il gesto, a prescindere dall’importo, è la dimostrazione che le persone ferme sulle strade non sono un fatto normale. Il riconoscimento va al di là della cifra che viene data, è come dire ‘chiedo scusa, e cerco di evitare che in futuro si possa ripetere”’. Matteoli ne ha anche per i guidatori: ”Non parlerei di colpe ma certo non sono stati attenti alle comunicazioni ricevute. Mi si dice anche che era difficile entrare e portare i soccorsi perché l’autostrada era così intasata che i soccorsi si potevano fare solo a piedi”.

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