Manovra da 4,8 miliardi nel 2015. Aumenti per gli statali bloccati fino al 2020

Manovra da 4,8 miliardi nel 2015. Aumenti per gli statali bloccati fino al 2020
PIer Carlo Padoan (Foto Lapresse)

ROMA – Manovra da 4,8 miliardi in arrivo nel 2015. Lo stabilisce il Documento di Economia e Finanza (la vecchia finanziaria), che annuncia misure che verranno stabilite quest’estate, e prevede, tra l’altro, il blocco degli aumenti per gli statali fino al 2020 e la riorganizzazione delle forze di Polizia, delle Capitanerie di Porto e dei Vigili del Fuoco.

La spending review di quest’anno da 4,5 miliardi non basta a far tornare i conti pubblici in ordine per l’Unione Europea, ma per quest’anno non ci saranno altre manovre.

Tra le novità per il 2015, Roberto Petrini su Repubblica enumera

“l’accelerazione dell’introduzione dei costi standard per calcolare i trasferimenti ai Comuni (600-800 milioni nel 2015), la riorganizzazione delle forze di polizia con un occhio alla presenza territoriale, ai corpi specializzati e alla Forestale (il Def parla di 800 milioni nel 2015). Nell’elenco anche l’estensione della fatturazione elettronica a tutta la pubblica amministrazione (110 milioni di risparmi per il prossimo anno), la riorganizzazione delle Capitanerie di porto e dei Vigili del Fuoco (300 milioni), mentre dalla riforma delle Comunità montane verranno altri 100 milioni”.

In tutto 2,1 miliardi ai quali si dovrebbero aggiungere i risparmi che si otterranno dal blocco degli aumenti per gli impiegati statali fino al 2020 e la conferma del congelamento del turn over fino al 2017.

Il bonus degli 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti che prendono fino a 25mila euro lordi l’anno dovrebbe essere confermato anche nei prossimi anni.

Il Def di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan rinvia il pareggio di bilancio all’anno prossimo. Nel 2014 il deficit strutturale, cioè quello al netto della recessione che dovrà raggiungere il pareggio, è allo 0,6%. La quota “0” è rinviata al 2016. Tra disoccupazione e recessione il governo ha preferito non ridurre ora il deficit strutturale dello 0,5 previsto. Ora si dovrà chiedere l’autorizzazione a Bruxelles.

Per quanto riguarda il debito pubblico, il Def calcola che per farlo scendere dal 134,9% al 12,05% del Pil servono 23 miliardi. Per questo si prevedono privatizzazioni per 12 miliardi nel biennio 2014-2015, in modo da evitare le sanzioni del Fiscal Compact.

Da Washington, il ministro dell’Economia ha rassicurato:

“La crescita dell’Italia è bassa da due decenni. E anche se partiamo da uno 0,8 per cento e aggiungiamo circa uno 0,4 per cento significa che c’è un aumento della crescita del 50 per cento”.

 

 

 

 

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