Manovra, Berlusconi e Tremonti ai ferri corti? Il ministro: “Pulitzer per la fiction a Repubblica e Messaggero”

Giulio Tremonti

Uno ha scritto che Berlusconi avrebbe detto a Tremonti: “Questa è la mia manovra, tu sei solo un tecnico”. L’altro ha riferito che il presidente del Consiglio sarebbe andato oltre con il suo ministro dell’Economia: “Vuoi andartene? Benissimo, troverò dei sostituti”. Contestando la veridicità di queste ricostruzioni, il ministro Tremonti ha deciso di assegnare ironicamente due “Pulitzer per la fiction”: una a Claudio Tito di Repubblica, l’altra a Marco Conti del Messaggero.

I due giornalisti avevano pubblicato sulle rispettive testate due retroscena che intendevano ricostruire l’incontro di Arcore tra Berlusconi e Tremonti: il ministro dell’Economia le ha definite “due sceneggiature ambientate in Arcore. La prima è quella scritta, virgolettata e firmata dal signor Tito Claudio di Repubblica. La seconda è quella scritta, virgolettata e firmata dal signor Conti Marco del Messaggero. Dovendo assegnare un ‘Pulitzer – Oscar’ per la fiction, direi… pari merito”.

Conti ha esordito nel suo articolo con una frase attribuita a Berlusconi: “Questa manovra non è la mia manovra e già mi avete combinato non pochi problemi”. Il riferimento sarebbe a Tremonti e ai leghisti, “rei” anche di aver “caldeggiato” la nomina di Brancher, ministro che si è dovuto dimettere dopo due settimane dall’assunzione dell’incarico.

Anche secondo la ricostruzione di Tito il premier sarebbe stato molto poco tenero nei confronti del ministro: “Questa è la mia manovra, fattene una ragione”. E anche qua si fa riferimento al caso Brancher: sul banco degli imputati, oltre a Tremonti, sarebbe salito anche Bossi. Inoltre, stando a quanto ha scritto Tito, Berlusconi avrebbe anche avuto un duro sfogo su Fini: “Vi pare che debba prendere lezioni di democrazia da un fascista come lui?”.

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