Manovra, Csm: 'Su giustizia intervento emergenziale'

ROMA – Un nuovo intervento "emergenziale" , che ''non e' in grado di incidere sulle cause strutturali" dell'eccessiva durata dei processi. Dal Csm e in particolare dalla Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli arriva un giudizio decisamente critico sulle misure individuate dal governo per smaltire l'arretrato nel settore civile che sono contenute nel ddl approvato a febbraio dal Consiglio dei ministri e che ora sono state trasfuse nella manovra finanziaria.

La stroncatura e' contenuta nel parere che la Commissione da' al ministro della Giustizia Alfano, nell'ultimo giorno utile prima che questi traslochi da via Arenula, sul ddl di quattro mesi fa. Si tratta di un documento di 50 pagine, che e' stato approvato proprio oggi, in coincidenza con l'esame della manovra da parte del Consiglio dei ministri, e che mercoledi' prossimo sara' discusso dal plenum; ed e' passato all'unanimita', anche con il si' del laico del Pdl Nicolo' Zanon.

I consiglieri del Csm apprezzano "lo sforzo" del governo di "individuare misure, anche processuali, funzionali a ridurre il contenzioso civile pendente".

"Ma ancora una volta- si sottolinea nella proposta di delibera approvata, relatore il togato di Unicost Riccardo Fuzio – non risultano affrontate le due principali carenze strutturali del sistema, che costituiranno sempre un ostacolo insormontabile" all'attuazione del principio della ragionevole durata dei processi: cioé "le endemiche vacanze" degli organici della magistratura, ("pari a 1.280 unità") e la "superata ed ormai inattuale geografia giudiziaria".

Senza questi interventi strutturali- avvertono i consiglieri "non sembra possibile che i rimedi di volta in volta approntati dal legislatore possano rivelarsi risolutivi per il potenziamento della produttività del sistema giudiziario civile".

Sulla manovra pero' i giudici si dividono: l'Associazione nazionale magistrati apprezza che non ci siano ''norme ad personam'', ma invece disposizioni "che vanno verso l'efficienza del processo".Ci sono interventi ''che noi stessi abbiamo indicato per migliorare il sistema'' dice il presidente Luca Palamara, e soprattutto "si è abbandonata la strada dell'intervento contingente".

Certo non tutto va bene: "Ci sono disposizioni penalizzanti per il personale amministrativo, il pubblico impiego e gli stipendi-ammette il leader del sindacato delle toghe- ma tutto ciò fa parte del discorso sulla congiuntura economica".

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