Manovra, dentisti: "Ordine va riformato, no abolizione"

ROMA, 16 DIC – Gli ordini professionali sono di fronte ''a una rivoluzione copernicana'' per le misure previste dalle diverse manovre di quest'anno ma quello dei medici e odontoiatri ha bisogno si' di una riforma ma va tutelato il suo ''ruolo sociale di difesa della salute dei cittadini''. Lo ha detto il presidente degli Odontoiatri Giuseppe Renzo in occasione del workshop 'Come cambiano le professioni sanitarie: la riforma degli ordini e le liberalizzazioni'.

''La professione odontoiatrica – ha aggiuto – vuol dare forte il senso del proprio ruolo sociale dimostrando con i fatti e le cifre che l'Ordine non e' uno strumento di autotutela di privilegi corporativi degli iscritti, bensi' insostituibile per garantire la salute e la qualita' dell'atto medico''. Ci sono circa 58mila professionisti odontoiatri, quindi non e' vero che l'ordine rappresenti ''una barriera inaccessibile ai giovani'', come ha sottolineato anche Pierluigi Mantini, deputato dell'Udc, intervenuto alla tavola rotonda insieme alla senatrice Laura Allegrini (Pdl) e del suo collega Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl) visto che ci sono ad esempio 58mila odontoiatri.

''Va bene modernizzare – aggiunge Mantini – ma senza fare crociate''. Dello stesso parere D'Ambrosio Lettieri, secondo il quale ''in 60 anni di discussioni parlamentari si e' parlato di riforma degli ordini che non sono approdate in un progetto serio di riforma'' mentre ''in 6 mesi da luglio a dicembre con 4 provvedimenti si e' ora modificato il patrimonio genetico degli ordini''. Bene quindi liberalizzare ''se serve per consegnare regole che eliminano ingessature intollerabili se servono a proteggere le caste''.

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