Manovra: duello nel governo sui Suv. Alla fine la tassa resta

ROMA, 30 GIU – Duello nel Governo sulla sovrattassa per le auto di grande cilindrata, quelle superiori ai 225 chilowattora. Una categoria indefinita che comprende non solo Suv, ma anche Sav, crossover e monovolume particolarmente potenti. Ad esempio i modelli piu' potenti di Bmw X6, Mercedes SL 500, ma anche l'Aston Martin DB9, l'Audi S4 (c'e' anche la A8 usata dal premier Silvio Berlusconi), oltre ovviamente alle varie Ferrari, Maserati, e Corvette. Tutte auto il cui prezzo minimo e' superiore ai 40.000 euro.

Annunciata da giorni, la tassa viene smentita dal sottosegretario all'economia, Luigi Casero, in diretta al Tg4, pochi minuti prima del Cdm, al termine del quale arrivera' pero' la smentita direttamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che parla di una 'cosina' per le auto di grande cilindrata. Finisce cosi' una giornata di fibrillazione per il settore dell'auto, con le associazioni dei produttori sulle barricate e i blog degli automobilisti che si riempiono via via di commenti sprezzanti.

''Non ci sara''', annuncia Casero, mettendo per un paio d'ore la parola fine su un tira e molla che ha visto il provvedimento entrare ed uscire dalla diverse bozze predisposte dai tecnici. Quelle degli automobilisti sono pero' le tasche piu' facili da raggiungere e al tempo stesso le piu' ricche, in quanto forniscono all'Erario qualcosa come 67 miliardi di euro all'anno, cioe' il 16,2% del gettito fiscale complessivo e l'11,4% del Pil nazionale. E allora e' facilmente spiegabile il cambio di rotta: ''Abbiamo tenuto fede al nostro impegno di non gravare con misure che altri Stati hanno dovuto assumere'', ha detto Berlusconi, ma ''qualche cosina e' stata attuata, ma di pochissimo conto'', facendo riferimento proprio alle ''grandi auto, quelle con cilindrata molto elevata'' per le quali ''ci sembrava logico, visto che il possesso testimonia una grande capacita' di spesa''. E quindi via ad una misura che va ''paragonando i bolli italiani a quello che c'e' negli altri Paesi''. L'arrivo di un nuovo balzello, anche se limitato alle auto piu' potenti, lascia cosi' intravvedere uno scenario fortemente negativo per tutto il comparto dell'automobile. ''Non e' ammissibile un ulteriore aggravio dell'imposizione fiscale a danno degli automobilisti – commenta Eugenio Razelli, presidente di ANFIA l'associazione nazionale fra industrie automobilistiche – L'aumento tributario a carico della categoria ha seguito, negli ultimi mesi, un'escalation preoccupante''.

Per molti addetti ai lavori l'introduzione del superbollo potrebbe rappresentare un colpo di grazia per un settore che, a fronte della sua importanza sia sul piano del gettito fiscale che dell'occupazione, non gode affatto del sostegno del Governo. ''Tutto questo avviene – aveva ricordato Gianprimo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor GL events – a poche ore dalla dichiarazione fatta in Francia dal direttore del Programma Trasporti del Commissariato Generale per gli Investimenti che ha affermato che l'automobile e' una priorita' e che l'industria francese avra' a disposizione nei prossimi anni miliardi di euro attraverso diversi programmi di ricerca finanziata e un contributo specifico di 750 milioni dedicato all'automobile''.

L'eventuale impatto delle nuove imposte, ha spiegato Quagliano, potrebbe deprimere ulteriormente le vendite di autovetture. Anche le Case estere, rappresentate in Italia dall'Unrae, sono preoccupate per il possibile superbollo: ''Non ci si deve dimenticare che l'automobile – ha affermato Jacques Bousquet, presidente Unrae – ha anche un ruolo-chiave sul fronte sociale per i posti di lavoro che genera e sul fronte economico. Tutto cio' continua a sfuggire al legislatore – ribadisce il presidente dell'Unrae – che insiste invece nel proporre misure che penalizzano il settore dell'auto senza prevedere in alcun caso provvedimenti che ne tutelino le vendite''.

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