Manovra, gli enti locali governati dal Pdl insorgono

ROMA, 2 SET – Quello che si schiera contro la manovra e' un fronte compatto di sindaci e governatori. Da aspettarselo, visti i tagli annunciati. Meno atteso visto che la platea, di giorno in giorno, si allarga sempre più sul campo degli amministratori di centrodestra. Le promesse nel caminetto di Arcore – riviste di giorno in giorno al ribasso – fanno alzare la voce ai 'frondisti' che oggi promettono battaglia. Con 'capipopolo' di tutto rispetto. ''In queste condizioni si rischia uno scontro istituzionale'', tuona il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni che promette che se ci sara' da combattere, di certo, lui non si sottrarrà.

Cosi' come – fanno intendere – anche alcuni ministri e molti parlamentari che oggi, alle votazioni, potrebbero fare la differenza. Ma le critiche interne, che si sommano a quelle di Europa, Confindustria, Vaticano e opposizioni, forse convincono ancora di piu' Silvio Berlusconi, a non abdicare dalla linea della fermezza. Con piccole aperture. Per il premier, che lascia lavorare le feluche del partito, bisogna far presto. Bisogna approvare in tempi certi la manovra, senza stravolgerla. Possibili, si', alcune correzioni (''accorgimenti'', li avrebbe definiti), ma niente di piu'. Via dunque i redditi online – che al di là dell'impopolarità, si sarebbero scontrati con le difficoltà tecniche di molti comuni – ok alle misure sulla crescita e sulle privatizzazioni, accoglimento della richiesta del Pd sulla spending review.

Ma se da un lato il premier 'apre' – ricordando che il 'tesoretto' dell'Iva, al momento, resta fuori dai giochi e quindi a disposizione di eventuali 'desiderata' – dall'altro sembra chiudere: l'urgenza del varo, giunti a questo punto, sembra quasi imporre la questione di fiducia.

Formigoni, pero', sembra subodorare promesse a vuoto e chiede che la manovra venga ''cambiata dalle fondamenta'' perche' altrimenti gli enti locali non potranno governare e a pagare la mancanza di risorse saranno i cittadini. Non e' piu' tenera la governatrice del Lazio Renata Polverini che minaccia insieme agli altri presidenti di Regione di ''consegnare fisicamente al governo gli accordi, le convenzioni che non saremo in grado di onorare avendo subito tagli'', come quella di Trenitalia.

E mentre i Comuni di tutta Italia si preparano per lunedi' insieme a Regioni e Province ad una mobilitazione unitaria contro ''i tagli insostenibili ai servizi ai cittadini e all'economia dei territori'' e ''contro misure considerate sbagliate e offensive della dignita' delle istituzioni territoriali e di chi le governa'', il primo cittadino della Capitale Gianni Alemanno rivendica ''correzioni sostanziali, anche nell'interesse del centrodestra'' perche' i tagli toglieranno inevitabilmente servizi agli italiani.

''Ai Comuni vengono chiesti sacrifici ma viene dato anche ad essi uno strumento fiscale assai forte quale appunto e' il ruolo essenziale nella lotta all'evasione dalla quale possono trarre risorse, per questo non condividiamo i toni di opposizione frontale assunti anche da alcuni sindaci del centrodestra'', – si rammarica intanto delle critiche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. E anche il vice presidente dei senatori Gaetano Quagliariello osserva che semmai avrebbero piu' ragione di lamentarsi i ministri, mentre gli enti locali ''hanno avuto due attenzioni: da una parte la Robin tax, dall'altra la possibilita' di spendere cio' che recupereranno dalla lotta all'evasione e di poterlo fare al di fuori del patto di stabilita'''.

Per questo Osvaldo Napoli – fedelissimo del premier, vicepresidente del Pdl alla Camera ma anche presidente dell'Anci – giudica ineludibile ''una riforma seria delle pensioni'', per reperire risorse non sottraibili altrove. E a testimoniare la grande maretta nella maggioranza c'e' la dichiarazione di Forza Sud, la componente di Gianfranco Micciche', che sulla manovra bis rivendica l'azione dei suoi senatori, nel voto di stasera al Senato impegnati ''con caparbieta' e determinazione a spostare concretamente verso il meridione l'ago della bilancia che per troppo tempo pendeva altrove''

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