ROMA – Irpef al 46 per cento per i redditi sopra i 75mila euro, obbligo di tracciabilità per i pagamenti sopra i mille euro. Sono alcune delle misure della manovra che, secondo quanto trapela dalla bozza, sarebbero state esaminate domenica 4 dicembre dal Consiglio dei Ministri.
Secondo quanto scrive l’Ansa, nella bozza della manovra è scritto: ”In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1° gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2014, l’aliquota Irpef del 43% è incrementata di 3 punti”, è scritto nella bozza di manovra. L’aumento scatta sopra i 75.000 euro.
La soglia per la tracciabilità è fissata a 1.000 euro.
Il blocco della rivalutazione rispetto all’inflazione per le pensioni di importo superiore al minimo (467 euro) varrà per il 2012 e il 2013. Lo prevede la bozza della manovra che il Governo sta esaminando. Per le pensioni tra i 467 e i 935 euro ci sarà una rivalutazione del 50% rispetto all’inflazione. Le minime avranno la perequazione totale.
Prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.
Dovrebbe arrivare il superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt. E’ quanto si legge nella bozza della manovra che spiega che l’addizionale erariale sarà ”pari ad euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt”.
Riguardo all’Ici, arriva nel 2012 l’imposta municipale e riguarda anche ”l’abitazione principale e le pertinenze della stessa”. Lo prevede la bozza della manovra: l’aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l’abitazione principale è ridotta allo 0,4%.
L’aliquota di base dell’imposta sarà dello 0,76 per cento, ma i comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l’aliquota di base sino a 0,3 punti. Per le prime case e per le abitazioni date in affitto, l’aliquota sarà dello 0,4% ma anche qui ai comuni è data la possibilità di aumentarla o diminuirla dello 0,2%, ovvero sino a 0,2 punti percentuali l’aliquota stabilita per l’abitazione principale e per le relative pertinenze, e per gli immobili locati. Una volta che sarà determinata l’imposta, per le prime case, si dedurrano 200 euro, fino all’ammontare dell’importo totale.
La riforma delle pensioni di anzianità prevederebbe anche l’addio alla denominazione con il passaggio al termine ”pensione anticipata”. ”Le pensioni di vecchiaia, di vecchiaia anticipata, di anzianita’ – si legge nel testo – sono sostituite dalle seguenti prestazioni: pensione di vecchiaia ordinaria e pensione anticipata”. Si potrà andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia solo se sarà stata maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per chi li matura nel 2012, 42 anni e due mesi per chi li matura nel 2013 e 42 anni e 3 mesi per chi li matura nel 2014.
Per chi esce in pensione anticipata (quindi con almeno 42 anni e un mese di contributi se uomini) prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di età.
Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%.
Sempre dal primo gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell’Inps sono rideterminate. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Sono state assorbite nell’incremento le finestre mobili che per gli autonomi erano di 18 mesi.
Tagli anche sulle autorità indipendenti. Dalla Consob all’Antitrust è previsto infatti un calo del numero dei componenti. Anche l’Agenzia per il Terzo Settore, l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, l’Ente nazionale per il microcredito, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ”sono soppressi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e i relativi organi decadono”.
L’Inpdap e l’Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all’ Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi.
Il ministero dell’Economia ”fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dal 1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite”.
Liberalizzazione per i farmaci di fascia ‘C’ che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l’apertura di nuove farmacie (il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti).
Sul canone Rai, le imprese e le società dovranno inserire nella dichiarazione dei redditi ”il numero di abbonamento speciale alla radio o alla televisione, la categoria di appartenenza ai fini dell’applicazione della tariffa di abbonamento radiotelevisivo speciale, nonché gli altri elementi che saranno eventualmente indicati nel provvedimento di approvazione del modello per la dichiarazione dei redditi, ai fini della verifica del pagamento del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale”. E’ quanto si legge nella bozza della manovra.
Dal 1 maggio 2012 ”le navi ed imbarcazioni da diporto nazionali ed estere, che stazionino in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa per ogni giorno o frazione di esso”: 7 euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri; 12 euro per quelle di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri; 40 euro per le imbarcazioni da 14,01 a 17 metri; 75 euro per quelle da 17,01 a 24 metri; infine 150 euro al giorno per le navi da diporto di lunghezza da 24,01 metri.