Manovra, libertà d’impresa e paletti per gli immigrati. Regioni a bocca asciutta

Pubblicato il 13 Luglio 2010 - 23:13 OLTRE 6 MESI FA

Libertà di impresa sì, ma con ‘paletti’ sui documenti che posso essere autocertificati per aprire una attività. Nella bozza di maxi-emendamento sul quale il governo domani dovrebbe mettere la fiducia spuntano una serie di restrizioni per la documentazione riguardante, ad esempio, la cittadinanza così come l’amministrazione della giustizia.

Ma nelle restrizioni rientra anche la documentazione riguardante il patrimonio culturale e paesaggistico e dell’ambiente dopo una serie di proteste sulla questione da parte delle associazioni ambientaliste ma anche la ”sorpresa” del ministro dei Beni Culturali.

Restano invece a bocca asciutta le Regioni, per le quali i tagli per 8,5 miliardi restano invariati. La spunta la Lega sulla vicenda delle quote latte. Resta la proroga del pagamento delle multe a fine anno. Arrivano novita’ invece sul fronte delle assicurazioni, per i diplomatici che hanno in programma uno sciopero per il prossimo 26 luglio ed entra la modifica annunciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta sulle tasse abruzzesi. Saranno rateizzate in 120 mesi.

La bozza potrebbe subire ulteriori limature in corso d’opera ma al momento sono queste le principali che dovrebbero approdare domani in Aula al Senato nel maxi-emendamento che, per il resto ricalca praticamente in toto il testo uscito dalla commissione. Lo stesso ministro dell’Economia Giulio Tremonti oggi di ritorno dall’Ecofin di Bruxelles ne ha illustrato le linee guida in un incontro con il presidente del Senato Renato Schifani. I tempi dunque sono stretti sulla manovra e lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi ha ribadito la necessita’ di approvarla in tempi rapidi per stabilizzare il bilancio del Paese, come chiede l’Europa. Una richiesta che, ha sottolineato il premier, ”viene anche dall’Unione Europea”.

Intanto da Trieste è arrivato il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sulla necessita’ di fare scelte ”per il futuro” e per i giovani. ”So quanto è difficile fissare delle priorita’ di spesa quando ci si siede al tavolo del Consiglio dei ministri – ha detto il capo dello Stato – ma bisogna riuscire a farlo, significa riconoscere che diamo importanza al nostro futuro”. La crisi economica, ha ricordato ancora Napolitano, ”l’eccezionale stock del debito pubblico, certamente possono far discutere sulle scelte da fare, ma non c’e’ dubbio che non possiamo far pesare sulle spalle dei giovani il costo del debito pubblico accumulato, e percio’ bisogna restringere la spesa pubblica salvando le priorita’. Io vorrei che fossero salvate le spese per gli investimenti, per la ricerca e per l’universita’, riconoscendo il loro carattere prioritario”.