Manovra, Marini: "La Cgil sbaglia ad andare in piazza da sola"

ROMA, 25 AGO – ''E' questo senso di autosufficienza che mi colpisce nella decisione della Cgil''. Intervistato da Repubblica, il senatore del Pd Franco Marini si dice ''stupito'' dallo sciopero indetto dalla Confederazione. ''Speravo in un impegno per tenere salda quell'unità d'azione recuperata nell'accordo dei tre sindacati il 28 giugno scorso'', afferma. ''Era stata una scelta importante, che così rischia di saltare''.

''Lo sciopero generale è uno strumento vecchio di trent'anni, pesante per i lavoratori e che peraltro – sottolinea l'ex segretario nazionale della Cisl – dovrebbe rappresentare l'arma da mettere in campo solo come ultimo atto nelle trattative. Mai partite, però''.

''L'azione sindacale per conto proprio dimezza la forza di impatto sulle scelte del governo'', osserva Marini. ''Sono certo che sul piano delle scelte politiche e parlamentari sarebbe più incisiva una grande manifestazione unitaria che uno sciopero che sancisce le divisioni''.

Il parlamentare democratico difende quindi la scelta di Cisl e Uil, che ''avevano lanciato la proposta di una grande manifestazione popolare magari da tenere di sabato, una giornata di mobilitazione per chiedere al governo una manovra più equa e più giusta''.

Sulla possibilità che la Cgil revochi lo sciopero, ''non mi faccio grandi illusioni'', commenta Marini, ''ma spero che da qui al 6 settembre si torni a ragionare''.

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