Manovra: ok da cdm, impatto da 47 miliardi; sì a riforma fisco

ROMA, 30 GIU – Via libera del Cdm alla manovra per centrare l'obiettivo del deficit zero nel 2014. Con un impatto che sara' di 1,5 miliardi sul 2011, 5,5 nel 2012 e 20 miliardi sui due anni successivi. Questo anche perche' – spiega in conferenza stampa il ministro Giulio Tremonti – nessuno pensava di raggiungere il pareggio quest'anno, ma in ogni caso su 2011 e 2012 gli obiettivi di bilancio sono gia' ''centrati''.

E via libera anche alla delega fiscale che si conferma 'light' con alcune indicazioni di massima e l'impegno – dice Tremonti – di arrivare alle tre aliquote (20, 30 e 40%). E sulla manovra che ora arriva in parlamento – anticipa il premier, Silvio Berlusconi – ''alla fine ci sara' la fiducia''. Anche perche' sono attesi ''moltissimi emendamenti''. Intanto comunque la manovra e' attesa dal 25 luglio in aula alla Camera.

La riunione del Cdm viene descritta da molti dei partecipanti come 'serena': si inizia con un'ora di ritardo (alle 16) per un primo faccia a faccia tra il premier, Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia, poi si approfondiscono alcuni temi. Ma la riunione viene interrotta successivamente alle 18 quando si rende necessario un approfondimento su uno dei capitoli piu' spinosi: i tagli ai costi della politica. Nessuno scontro – giurano i partecipanti – solo un chiarimento tecnico. La riunione riparte e dopo poco arriva l'ok definitivo. Per quanto riguarda le misure si confermano piu' o meno quelle emerse alla vigilia con un piccolo giallo sulla tassa sui Suv, prima smentita dal Tg4 dal sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, poi riproposta, ma come tassa sulle auto piu' potenti, dallo stesso Berlusconi. Insomma un aggravio ci sara' e notoriamente i Suv sono tra le auto piu' potenti (oltre i 225 kw). E tra le novita' dell'ultima ora arriva anche la liberalizzazione degli orari dei negozi. Norma anche questa che fa gia' molto discutere.

Cosi' tra nuove 'piccole' tasse, liberalizzazioni (professioni, orari), tagli a Regioni , province e comuni (gia' sul piede di guerra), accorpamenti di enti (l'Ice) e 'auto-tagli' (non e' ancora noto che fine ha fatto il taglio allo stipendio dei ministri), interventi sulla sanita' (l'arrivo dei ticket dal 2012), l'arrivo graduale delle pensioni rosa dopo 65 anni e la stretta sugli stipendi pubblici e sulle visite mediche di controllo per gli impiegati statali, il governo 'mette in salvo' i conti puntando ad una correzione piu' centrata sul 2013-2014. E l'opposizione su questo attacca frontalmente. Secondo Pier Luigi Bersani ad esempio, si tratta di una ''bomba ad orologeria'' innescata da ''impreparati''. Sembra rispondergli Tremonti dalla conferenza stampa: ''chiunque si trovera' qui nel 2013-14 dovra' fare questo (intendendo il percorso tracciato di rientro dei conti) e non ha alternative. Noi pensiamo che in questi tre anni via sia stata presa la via giusta e si debba proseguire su questa strada, solo chi non sa dove andare pensa che tutte le strade portino alla meta, noi abbiamo chiara la meta''.

Insomma il piu' e' fatto: ora si tratta di vedere come sara' il passaggio parlamentare sul quale Berlusconi pone gia' una condizione: ci saranno moltissimi emendamenti e quindi ci vorra' la fiducia. Il tutto mentre il ministro Tremonti offre la sua visione 'morale' sulla correzione dei conti: ''il pareggio di bilancio non e' un obiettivo di ragioneria ma un obiettivo politico ed etico del Paese. Un bilancio in pareggio si riflette nelle scelte di responsabilita' tra cittadini e le generazioni, un Paese in deficit e' in deficit di cifra morale''.

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