Manovra, Schifani: "Necessario un accordo con l'opposizione"

ROMA, 25 AGO – ''Sento forte l'esigenza di un accordo tra maggioranza e opposizione, se non totale almeno parziale, evitando l'incomunicabilità tra schieramenti. Le proposte dell'opposizione devono essere prese in giusta considerazione perché si deve lavorare insieme per la tenuta del Paese. Se per ipotesi dovessero essere tutte bocciate, a perdere sarebbe tutta la politica italiana''. Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani in un colloquio con il Corriere della Sera, in cui invita alla cautela sulle pensioni e chiede una ''riorganizzazione complessiva'' degli enti locali.

Per i partiti è venuto il momento ''di fare scelte coraggiose, anche se possono creare scontento al loro elettorato'', dice Schifani, secondo cui ''è necessario abbandonare ogni steccato politico e guardare ai contenuti con obiettività'', favorendo il dialogo con ''quelle forze che responsabilmente hanno permesso recentemente l'approvazione in pochi giorni della manovra di luglio''.

Schifani conferma che i tempi di attuazione della manovra saranno rispettati e il 5 settembre si andrà in Aula. ''Sarà un percorso sobrio, non lungo, ma che consenta tutte le audizioni necessarie e un opportuno dibattito in commissione'', per poi arrivare ''in Aula senza la richiesta di fiducia''.

La manovra, sottolinea la seconda carica dello Stato, ''deve essere eticamente sostenibile. E' dovere del Parlamento lavorare per evitare lo scontro sociale. Il faro deve essere l'equità''.

Entrando nel merito delle proposte, sulla riforma previdenziale si deve agire con prudenza, perché ''il tema delle pensioni tocca la sensibilità dei lavoratori e la tenuta sociale'' e ''non si può arrivare a uno strappo con le forze sociali''.

In merito all'abolizione delle Province, ''si può e si deve semplificare il mondo delle autonomie eccessivamente appesantito, ma ciò va fatto con una sua riorganizzazione complessiva'', dichiara Schifani.

''Se ci si limitasse solo a tagliare le Province sotto i 300mila abitanti non ci sarebbe più omogeneità di governo locale e molti cittadini resterebbero disorientati''. Per questo ''sarebbe opportuno inserire nella manovra un passaggio che impegni il governo a presentare al più presto una normativa di rivisitazione complessiva e organica dell'architettura degli enti locali''.

Sui costi della politica, il presidente del Senato si dice ''pienamente d'accordo con la riduzione dei parlamentari. Lo vedo necessario per la funzionalità dello stesso Parlamento''.

Schifani interviene anche su Tremonti: ''Il suo silenzio è apprezzabile. Fa bene ad ascoltare le proposte di maggioranza e opposizione e a trarne le opportune valutazioni'', commenta.

Quanto al segretario del Pdl,''con Alfano il partito sta cambiando struttura. Berlusconi non è più costretto ad avere due ruoli: presidente del Consiglio e leader del partito. Ormai il Pdl ha un segretario politico e si vede nei fatti. Alfano – conclude – è una possibilità in più per il Pdl''.

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