Manovra, tagli pensioni. Governo: "Pronti a modifiche"

ROMA, 6 LUG – Il governo mettera' mano alla manovra per modificare la norma sulla rivalutazione delle pensioni.

''Siamo pronti a modifiche'', annuncia il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. ''Sono possibili alternative, ma solo a saldi invariati'', conferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa al Tesoro convocata per illustrare le misure del decreto. Proposte in tale direzione saranno ''oggetto di valutazione'', dice.

''Siamo apertissimi a discuterne'', assicura Sacconi, parlando stamattina a margine di un'iniziativa proprio sul welfare, dove partecipa insieme alle parti sociali, dopo una richiesta degli stessi sindacati al governo di ritirare la norma che blocca, per il biennio 2012-2013, la rivalutazione automatica delle pensioni superiori a 5 volte (sopra i 2.380 euro) quelle minime. Per le fasce comprese tra 3 e 5 volte, la rivalutazione rispetto all'inflazione scende al 45%. Una misura ''socialmente ingiusta'', la definiscono Cisl e Uil.

''Le fasce piu' basse sono indicizzate al 100%. Si tratta di guardare alle fasce medie e alte. Siamo pronti a modifiche'', afferma Sacconi. ''Ma non dimentichiamo – evidenzia – che norme di questo tipo sono state fatte da tutti i governi di centrosinistra. Eviterei, quindi, una polemica ideologica a questo proposito. Verifichiamo – sottolinea – i modi di produrre un effetto finanziario ma diversamente da come oggi e' disposto. Siamo apertissimi a discuterne, come abbiamo detto da subito''. Apertura che il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, giudica positivamente: ''Andiamo subito ad una verifica''. Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ''suggerisce anche come coprirla: anticipando la tassazione sulle transazioni finanziarie''. Scettica il leader della Cgil, Susanna Camusso: ''Spero lo facciano davvero. Il ministro – dice riferendosi a Sacconi – aveva gia' promesso che non si sarebbe fatto nulla sulle pensioni…''.

Si sofferma, invece, sulla necessita' di tagliare la spesa pubblica per scongiurare il rischio Grecia, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: ''In un momento complesso come questo, il nostro Paese ha bisogno di tagliare la spesa pubblica, di riequilibrare i conti, altrimenti rischia di diventare come la Grecia, anche se non siamo come la Grecia'', dice: ''Tagliare la spesa non piace a nessuno, ma dobbiamo farlo''. A lei replica Camusso: si' ai tagli ma sulla ''spesa improduttiva. E' troppo facile, anche da parte di Confindustria, dire che bisogna tagliare la sanita', le pensioni, il lavoro pubblico''.

Gestione cookie