Dopo il secco no alle Regioni, da Giulio Tremonti arriva una parziale apertura sugli insegnanti. La manovra, quindi, potrebbe ammorbidirsi nelle misure sulla scuola.
Secondo il ministro dell’Economia una quota dei risparmi che doveva essere indirizzata alla scuola potrà essere utilizzata per il trattamento economico dei docenti. I tagli della manovra stanno stretti anche al ministero dell’Interno e Roberto Maroni scherzando, ma forse non troppo, annuncia ”una lite, una discussione – poi si corregge – con Tremonti. Se riesco a fargli accettare delle modifiche – aggiunge – questa manovra non farà soffrire troppo le forze di polizia”.
Intanto il presidente della Camera Gianfranco Fini, in visita a Gerusalemme, ha evidenziato come la manovra sia ”necessaria” anche se l’Italia ”ha retto bene” all’impatto della crisi internazionale. Per la manovra giovedì è stata anche giornata di votazioni alla Commissione Bilancio del Senato. Lavori, a dire il vero, un po’ al rallentatore. I senatori non hanno interrotto il voto neanche per la partita dell’Italia ma alla fine sono stati approvati solo una manciata di emendamenti. Il grosso è atteso per la prossima settimana.
”Presentero’ i miei emendamenti martedì”, ha annunciato il relatore Antonio Azzollini (Pdl), che è anche presidente della stessa Commissione. Ancora non è stabilito invece se il governo presenterà anche propri emendamenti o se le modifiche di governo e maggioranza confluiranno tutte negli emendamenti che verranno presentati dal relatore. Intanto oggi la Commissione Bilancio di Palazzo Madama ha detto sì ad un emendamento del Pdl secondo il quale l’Ente nazionale di assistenza magistrale (Enam), vale a dire quello dei maestri di scuola, viene soppresso e le sue funzioni vengono attribuite all’Inpdap.
L’Insean verrà invece accorpato al Cnr. Tre le altre poche modifiche che hanno ottenuto l’ok della Commissione, che è arrivata a esaminare l’articolo 9 del decreto lasciando però numerose proposte accantonate, altri due emendamenti sempre a firma del Pdl. Il primo prevede che sulle misure che prevedono interventi su enti della pubblica amministrazione sia interpellato anche il ministero competente oltre il Tesoro. L’ultimo emendamento, che interviene sempre in materia di enti previdenziali pubblici, stabilisce che nel caso di nomina della figura del presidente non si raggiunga l’intesa tra il governo e il consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Ente, il Consiglio dei ministri possa comunque procedere alla designazione ma presentando un ”provvedimento motivato”.
Tornando invece alla scuola, la quota del 30% dei risparmi che doveva essere indirizzata al settore potrebbe essere utilizzata per allentare la stretta prevista dalla manovra sul trattamento economico dei docenti. ”Pensiamo che sia giusto evitare il meccanismo del congelamento del 30%” dei risparmi indirizzati alla scuola, ha detto Tremonti parlando ai segretari regionali delle quattro organizzazioni sindacali della scuola che chiedono, tra l’altro l’eliminazione dell”’iniquita”’ della manovra sulle progressioni di anzianita’. Secondo Tremonti le risorse accantonate grazie alla quota del 30% da indirizzare alla scuola nella manovra del 2008 potrebbero quindi essere utilizzate per risolvere anche il problema degli scatti di anzianità.
Il tutto, ha tuttavia precisato Tremonti, ”previa un’effettiva verifica dei risparmi”. L’apertura di Tremonti verso i lavoratori della scuola e’ ”positiva”, ma i sindacati di categoria non abbasseranno la guardia finchè ”le persone non avranno in tasca i soldi”, affermano Cisl, Uil, Gilda e Snals-Confsal.
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