Mara Carfagna e Rosy Bindi alla celebrazioni per l’otto marzo. Napolitano: “Basta con la donna oggetto”

Pubblicato il 8 Marzo 2011 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Incidere ”sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi” così come ”su un’immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto”.

Ne è convinto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nel corso della celebrazione della giornata internazionale della donna al Quirinale (‘150 anni: donne per un’Italia migliore, il tema scelto) non esita a sottolineare coma la parità tra i generi ”sia ancora lontana”.

Di fronte ad una platea costituita per la maggior parte da donne, tra cui ospiti illustri come il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, quello per l’Istruzione Maria Stella Gelmini, il titolare della Gioventù Giorgia Meloni il governatore del Lazio Renata Polverini e Rosy Bindi, presidente del Pd, il Capo dello Stato ha richiamato le donne ”a dare il loro contributo fondamentale nell’opera di rinnovamento morale”. Un compito, mette in chiaro Napolitano che vede coinvolte anche le ‘nuove’ italiane e cioè  ”le tante donne immigrate che sono diventate o diventeranno nostre concittadine, le tante – osserva ancora – che lavorano con abnegazione e senso del decoro, faranno anche esse la loro parte”.

Il presidente della Repubblica nel suo intervento dedica un ampia riflessione anche al ruolo degli uomini che, a suo dire hanno ”il dovere di comportarsi come validi e solidali compagni delle donne che portano avanti la marcia verso la parità”. Un’eguaglianza, quella tra uomo e donna, ancora non realizzata, anzi: ”Le donne italiane sono ancora lontane dall’aver conquistato la parità  in molti campi”.

Il presidente della Repubblica ripercorre a ritroso la storia dell’Italia osservando come dal 1861, le donne abbiano progressivamente conquistato spazio e diritti ”con una forte accelerazione nell’ultimo cinquantennio”. ”Tuttavia – spiega ancora – il divario di genere risulta anche dai rapporti internazionali, nella rappresentanza politica, nei media, ancora in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese e si manifesta anche con strozzature di genere nell’accesso al mercato del lavoro”. Una disparità,  è infine la considerazione del presidente della Repubblica, che danneggia soprattutto le giovani generazioni.

Un’analisi, questa, condivisa pienamente dalla moglie di Napolitano che, in un’intervista a Il Mattino, sottolinea come il problema principale delle donne ”resti quello del lavoro come realizzazione di sè “. La signora Clio, inoltre, osserva come ”la gran parte delle donne non viva sognando di fare la velina o peggio” e, come il marito, invita a ”guardare alla sostanza delle cose più che all’apparenza”. In questa chiave la moglie del Capo dello Stato definisce ”un momento importante” la manifestazione di febbraio che prima di ogni altra cosa stimola ”ognuno di noi” a ”fare un po’ di autocritica perche’ la realta’ ha superato ogni aspettativa”. Ma fortunatamente, ha aggiunto, ”nella società le risorse ci sono ed emergono al momento giusto”.

Ecco Mara Carfagna e Rosy Bindi alle celebrazioni per l’otto marzo: