VOLTERRA – Marco Buselli, 40 anni, sindaco di Volterra, staccherà la spina per sei mesi per godersi appieno la nascita del suo primogenito. A sostituirlo sarà il suo vice, Riccardo Fedeli, che ha preso un aspettativa di 180 dalla Asl in cui presta servizio come infermiere per seguire a tempo pieno gli impegni di primo cittadino.
Così il sindaco infermiere sarà temporaneamente sostituito dal vicesindaco infermiere. Non a caso, dopo l’elezione, la squadra di Buselli fu ribattezzata “la giunta degli infermieri”.
Non sparirà comunque dalla circolazione. Fedeli, “mi sostituirà quando serve”, assicura il sindaco a Laura Montanari che lo ha intervistato per il quotidiano la Repubblica.
“Voglio però dedicare meno ore alla politica e all’amministrazione, sta per nascere il mio primo figlio ed è un momento irripetibile. È come certi treni, se li perdi non ci sono più. Credo che la gente capirà”.
Ma perché, quanto lavora il sindaco di Volterra? Si chiede legittimamente la giornalista:
“Tantissimo. A tavoletta, dalle 8 del mattino alle 8 della sera e spesso anche dopo cena c’è qualcosa, un dibattito, un incontro, un’assemblea. Non mi sono risparmiato è così dal 2009 quando con la lista civica Uniti per Volterra, trasversale agli schieramenti destrasinistra, abbiamo vinto le elezioni, non a caso i cittadini ci hanno riconfermato con un incremento del 5,4 per cento. Volterra è una città complessa anche se abbiamo soltanto 11mila abitanti, ha una vocazione turistica e un grande patrimonio artistico da tutelare, per esempio abbiamo il palazzo comunale più antico della Toscana, un teatro Romano, una pinacoteca… “.
Quello di Buselli non è il primo caso di uomo politico che sceglie di mettere da parte la carriera per mettere al primo posto la famiglia. Nel 2009 anche Sergio Cofferati, ex sindaco di Bologna ed ex leader della Cgil non si ricandidò dopo la nascita del suo secondo figlio. Più recentemente, nel 2014 a Cecina l’ex sindaco Stefano Benedetti ha scelto di non ricandidarsi per restare accanto a sua moglie.
Buselli sarà padre tra poche settimane: “E’ un maschio, lo chiameremo Davide”. Auguri.