ROMA – “Rosi Bindi ha spesso astio verso di noi, ma così fa male a se stessa“. Così il ministro Maria Elena Boschi, ospite di Paolo Del Debbio a Quinta Colonna su Rete4, ha commentato le affermazioni di Bindi che aveva attaccato la platea della Leopolda.
“Mi dispiace per Rosi Bindi – ha detto Boschi accalorandosi – perché non è mai venuta alla Leopolda nonostante l’avessimo invitata, e spero che ci venga l’anno prossimo.
L’onorevole Bindi ha un seggio in Parlam3ento dal 1989 e non è giusto che provi tanto astio verso ragazzi di 25 anni che vengono alla Leopolda senza che nessuno gli paghi il treno o il pranzo”.
E alla domanda, se con ciò intendesse dire che invece la Cgil avesse pagato la trasferta ai manifestanti di sabato scorso, Boschi risponde:
“Questo non lo so, so come funziona la Leopolda, e anche questi ragazzi sono cittadini del Pd come quelli che sono andati in piazza con la Cgil. Finché attaccano me o Renzi – ha aggiunto – va bene, ma se attaccano questi ragazzi allora mi accaloro”.
La ministra per le Riforme ha commentato poi le polemiche in corso con la minoranza Pd:
“Noi abbiamo trasformato il Pd facendone un partito aperto a tutti, con le porte aperte. Se qualcuno vuole a tutti i costi litigare anziché occuparsi dei problemi degli italiani ci dispiace per lui”.
Per concentrarsi infine sulla Buona Scuola, il progetto di riforma che il governo Renzi sta portando avanti:
“Incentivare gli insegnanti più bravi aumentando loro lo stipendio. Sono proprio gli insegnanti bravi che vogliono che il merito sia premiato, e questo è nel nostro progetto di governo. In futuro potremmo rivedere gli stipendi degli insegnanti perché siano incentivati quelli più bravi. Chi non fa il professore con passione deve sapere che può anche guadagnare di meno. Però – ha concluso Boschi – ci sono tanti insegnanti bravi che magari in periferia tengono aperta la scuola, senza essere pagati, per togliere i ragazzi dalla strada”.
Secondo Boschi “il vero investimento oggi è sull’istruzione e sull’università, perché il Paese cambia se si dà centralità alla scuola”.
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