Apicella: “Cene di Arcore? Ancora! Perché nessuno mi chiede delle mie canzoni?”

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 00:23 OLTRE 6 MESI FA

Mariano Apicella (foto LaPresse)

ROMA – ”In queste serate non c’è nulla di male, c’è sono musica e divertimento”. Cosi’ Mariano Apicella ospite di Antonello Piroso a Niente di personale su LA7.

Lo chansonnier di molti testi scritti dal Premier Silvio Berlusconi ha poi sottolineato che non ”parla molto volentieri di questo argomento – riferendosi alle cene – perché dai media non mi arriva mai una domanda sulle mie canzoni o sul mio lavoro ma solo su cosa fa il Premier, a che ora mangia e a che ora dorme, per cui io non voglio parlare a priori di politica, dato che non mi interessa”.

Alla domanda se si sia ”arrabbiato quando hanno scritto che ha venduto un solo biglietto a Milano al Teatro dell’Arcimboldi”, ha ribattuto: ”E invece abbiamo venduto 850 biglietti e lo dimostreremo nelle sedi opportune, con tutti i numeri di matricole. Ne avremo venduti sicuramente altri 800 – ha spiegato – per cui sarebbero stati 1600 biglietti che all’Arcimboldi avrebbe rappresentato un grande successo, evidentemente dava fastidio a qualcuno”.

E sui diritti di autore tra lui e il Premier che scrive le parole delle sue canzoni, nessun conflitto: ”Ognuno ha i suoi, l’operato va premiato”.