Università, la Gelmini protegge la sua riforma: “Necessaria e indifferibile”

Pubblicato il 20 Dicembre 2010 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini difende in Senato la sua riforma dell’Università definendola “un lavoro certosino”. La Gelmini esclude categoricamente la possibilità di ritirare il disegno di legge, nega che ci siano “favori” alle università telematiche ed apre a possibili miglioramenti del testo ma solo a riforma approvata.

‘Non diciamo neanche per scherzo che è meglio ritirare il ddl di riforma dell’Universita’ e aprire una discussione infinita. Chiamare frettoloso questo lavoro certosino significa disconoscere l’enorme impegno parlamentare”  ha detto il ministro dell’Istruzione  sottolineando che la riforma è  ”indispensabile e indifferibile”. La Gelmini ha assicurato il suo ”impegno” a dar vita ai ”regolamenti attuativi nel più breve tempo possibile”. La Gelmini ha quindi invitato l’opposizione a ”non far mancare il suo contributo. Bisogna avere coraggio di cambiare. Spero che quest’aula vorrà averlo”.

Con la nuova normativa, ha aggiunto il ministro,  gli assegni di ricerca ”potranno essere banditi all’indomani dell’entrata in vigore della legge senza alcun ulteriore intervento regolamentare o normativo”. ”E lo stesso vale – ha aggiunto – per i posti di ricercatore, per i quali il disegno di legge richiede solo un semplice regolamento di ateneo. Ribadisco solennemente in quest’Aula l’impegno a far uscire i provvedimenti applicativi di cui è responsabile il Ministero nel piu’ breve tempo possibile, partendo da quelli indispensabili per mettere in moto le procedure di abilitazione e di chiamata”.

Secondo la Gelmini nessun favoreè stato fatto alle universita’ telematiche. Secondo il ministro, infatti, l’aver stabilito criteri di qualità sulla base dei quali i fondi d’ora in poi distribuiti ”rende più difficile il finanziamento soprattutto per questo tipo di istituzioni, che sono tutte molto giovani”. ”Il nuovo regolamento sulle telematiche, che intendo varare quanto prima, dimostrerà – ha detto la Gelmini – che il Governo intende agire per rafforzare la qualità di una parte importante del sistema universitario senza sconti ma anche senza criminilizzarlo a priori”.

“Nei prossimi mesi e anni – ha concluso il ministro – metteremo alla prova questa legge e ne valuteremo con realismo pregi e difetti, aperti come sempre all’ascolto, alla proposta e al confronto. La miglioreremo dov’e’ necessario e la rafforzeremo se ce ne sara’ bisogno”.