ROMA – Marina Berlusconi subito se Forza Italia crolla: i “vecchi” sognano le primarie. Dipenderà da come andranno le Europee: se Forza Italia crolla ben al di sotto del 20% la staffetta con Silvio-Marina si farà da subito, se tiene ci si penserà in vista delle prossime elezioni politiche. Quello che sembra certo è che il “ciclone” Marina Berlusconi sta per abbattersi su quel che resta del partito fondato dal padre. Che lo ha ribadito, sia pur in forma ellittica: il “sacrificio” della figlia è ancora in agenda.
Il problema, ora, per chi rimane, è come sostenere l’urto. Due scuole di pensiero si fronteggiano: investitura carismatica contro consultazione democratica. Cioè successione dinastica lineare o primarie aperte.
I “vecchi” tremano. Anche uno come Sandro Bondi è stato inserito da Marina nella lista dei traditori con Alfano e Bonaiuti. Sono quelli che hanno più da perdere da un eventuale passaggio di testimone deciso ad Arcore. A Renato Brunetta non piacciono le dinastie, monarchiche o repubblicane che siano. Raffaele Fitto, che resta un buon portatore d’acqua e di voti, apprezza Marina ma “il nostro leader però è Berlusconi e come dice lui decideranno gli elettori”, dichiara pensando evidentemente alle primarie.
Che però non piacciono a Berlusconi: gli fanno venire l’orticaria, ironizza Carmelo Lo Papa su Repubblica, è “roba da comunisti”. La pensa così il cerchio magico più vicino a Berlusconi, da Pascale a Ronzulli passando per Maria Rosaria Rossi e Michaela Biancofiore (amica personale di Marina). Denis Verdini, uno dei leader della vecchia guardia, è dato in riposizionamento (“Per me Marina va benissimo, avrei visto bene anche Piersilvio”). Bisogna comunque aspettare il test delle Europee.
Se tutto precipita Marina Berlusconi si prende il partito in un amen. Ha una sua squadra consolidata che la segue nella difficile gestione di un pezzo maggioritario dell’impero berlusconiano. Per i vecchi forzaitalioti, anche quelli della prima ora, si paventa un destino simile a quello di Marcello Dell’Utri che dopo gli anni ’90, con l’ingresso della figlia maggiore i azienda, finì ai margini.
Il fatto è che la presidentessa ha un suo fortino già blindato, destinato ad affiancarla anche nella scalata più o meno prossima al ruolo di anti-Renzi. Franco Currò, l’ex giornalista di Panorama che guida da quasi un quindicennio la comunicazione Fininvest e calibra ogni singola uscita della presidentessa. La longa manus della famiglia nel mondo della finanza, Bruno Ermolli, cda Mediobanca. Il punto di riferimento per il credito Ennio Doris, presidente di banca Mediolanum. Suo consigliere di lungo Pasquale Cannatelli, ad di Fininvest, e poi Ubaldo Livolsi. I motori sono già accesi, per ripetere la storia, vent’anni dopo. (Carmelo Lo Papa, La Repubblica)
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