Marino indagato (scontrini). Giurava che avrebbe lasciato

Ignazio Marino indagato per gli scontrini
Ignazio Marino indagato per gli scontrini

ROMA – Il sindaco di Roma Ignazio Marino è stato iscritto nel registro degli indagati per il caso degli scontrini. Una notizia di cui è al corrente almeno da mercoledì. Dettaglio importante perché non ne ha parlato alla Giunta proprio il giorno in cui ha fatto marcia indietro sulle proprie dimissioni. Le ipotesi di reato sono peculato e concorso in falso in atto pubblico.

Marino, cercando di giustificare le note spese, aveva coinvolto le sue segretarie, ammettendo la consuetudine di far firmare loro i giustificativi: “A distanza di mesi, guardavano quale era stato il mio ultimo impegno in agenda e si regolavano di conseguenza, imitando la mia firma”. In questo modo ha aggravato la sua posizione. Marino aveva, fra l’altro, dichiarato che in caso di indagine si sarebbe dimesso.

Il braccio di ferro con la sua maggioranza continua. Meglio dire una guerra senza quartiere. L’ex assessore ai Trasporti Esposito, dopo la notizia che è il sindaco è indagato ha detto: “Ho dato la mia lealtà a un bugiardo”. Marino vuole il confronto in aula, il Pd, per far decadere la consiliatura a norma di legge, farà dimettere in blocco i suoi consiglieri: servono 25 dimissionari.

Trovata la exit strategy per cacciare il sindaco, “dimissioni di massa e lo mandiamo a casa”, il commissario Pd capitolino Matteo Orfini ha dovuto fare i conti, cercare alleati presentabili al popolo Pd da sommare ai 19 dem. In una drammatica riunione al Nazareno alcuni consiglieri sono chiarissimi: “non vogliamo schierarci neanche per un attimo col partito che ha portato in Campidoglio Mafia Capitale”.

 

 

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