Mario Draghi, un anno fa il programma di governo in 10 punti: oggi saranno gli stessi? Mario Draghi, un anno fa il programma di governo in 10 punti: oggi saranno gli stessi?

Mario Draghi programma di governo: un anno fa il programma di governo in 10 punti, oggi saranno gli stessi?

Il programma di governo di Mario Draghi in 10 punti: un elenco fatto dallo stesso Draghi nel marzo 2020, praticamente quasi un anno fa. Chissà se oggi che Draghi è il premier incaricato di formare un nuovo governo i 10 punti saranno gli stessi oppure il suo programma di governo cambierà.

Mario Draghi i 10 punti li aveva messi nero su bianco il il 25 marzo 2020, in un articolo scritto per il Financial Times. Articolo di Mario Draghi su un eventuale programma di governo titolato: “Affrontiamo una guerra contro il coronavirus, e dobbiamo mobilitarci di conseguenza”. Il suo ragionamento è semplice: se non interviene lo Stato con una mobilitazione totale della sua economia, aumentando il debito pubblico, l’economia collasserà.

Il programma di Mario Draghi in 10 punti

Ecco i 10 punti che Mario Draghi elencò lo scorso marzo:

  • Per evitare una depressione prolungata e danni irreparabili, bisogna aumentare in maniera significativa il debito pubblico.
  • La perdita di reddito nel settore privato, e tutti i debiti che saranno contratti per compensarla, devono essere assorbiti, totalmente o in parte, dai bilanci pubblici.
  • Lo Stato deve usare il proprio potere di fuoco per proteggere cittadini ed economia dallo shock: il settore privato non è in grado di assorbirlo.
  • Gli Stati lo hanno sempre fatto in tempi di emergenza. Si pensi alle guerre mondiali, quando lo sforzo bellico fu finanziato da un aumento del debito. E solo in piccola parte (in Italia e Germania) da un aumento delle tasse.
  • La priorità non deve essere solamente fornire un reddito di base a chi perde il lavoro, ma si devono innanzitutto proteggere le persone dal rischio di perdere l’impiego.
  • Bene i sussidi di disoccupazione e il rinvio delle scadenze per le imposte, ma serve sostegno immediato in termini di liquidità, di modo che le aziende possano coprire le proprie spese.
  • Bisogna mobilitare la totalità del sistema finanziario: i mercati obbligazionari, principalmente per le grandi aziende, i sistemi bancari e, in alcuni Paesi, anche i sistemi postali.
  • No a lungaggini burocratiche.
  • É auspicabile che le banche consentano lo scoperto, aprano linee di credito, inizino a prestare fondi a costo zero alle aziende disposte a salvare posti di lavoro, diventando così veicolo di politiche pubbliche.
  • Per evitare il fallimento delle aziende, o i governi compenseranno direttamente le spese di chi si indebita, oppure dovranno compensare le garanzie degli insolventi. La prima ipotesi è migliore per l’economia, dice Draghi, mentre la seconda è meno onerosa per i bilanci.
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